Tre consiglieri di minoranza, Mesoraca, Mungo e Zofrea, hanno deciso di non partecipare più ai consigli comunali

«Non prenderemo più parte alle sedute di consiglio comunale». È una clamorosa e storica decisione quella adottata ieri dai consiglieri di opposizione di Squillace Oldani Mesoraca ed Enzo Zofrea, di Tuttinsieme per Squillace, e Anna Maria Mungo, di Squillace in Movimento.
I tre hanno reso noto, comunque, che continueranno a svolgere il proprio ruolo di consiglieri comunali. E fanno riferimento anzitutto a quella che definiscono «nuova offensiva convocazione del consiglio comunale, alle ore 11 di sabato 16 luglio, nel giorno della festa della Madonna del Carmelo», che è molto sentita a Squillace come quella patronale. Ma i Mesoraca, Zofrea e Mungo legano la loro decisione soprattutto alla vicenda giudiziaria che vede indagati, a vario titolo, per reati contro la pubblica amministrazione, tra gli altri, il sindaco Pasquale Muccari, l’assessore comunale Franco Caccia e la segretaria comunale Giuseppina Ferrucci. «Perché – affermano – non ci parlano delle intercettazioni ambientali e telefoniche operate dalla Procura?».
Mesoraca, Zofrea e Mungo, contestando il fatto che l’amministrazione non ha voluto convocare un consiglio per discutere sulla vicenda, né ha inteso costituirsi in giudizio contro gli indagati a tutela dell’ente, considerano l’attuale amministrazione e l’ufficio di segreteria comunale «fortemente delegittimati e non più idonei a rappresentare dignitosamente una comunità come quella squillacese».
«Il contenuto delle intercettazioni – aggiungono – non lascia spazio a interpretazioni sulla condotta di alcuni soggetti istituzionali presenti in consiglio, e mai potrà essere cancellato da eventuali assoluzioni in Tribunale. Le parole registrate nelle intercettazioni pesano come macigni e resteranno indelebili negli anni a seguire perché ledono, in modo inesorabile, l’immagine, la storia e il decoro della nostra comunità, sempre apprezzata e ritenuta punto di riferimento, anche etico, nel panorama politico-amministrativo circostante».
I consiglieri dell’opposizione fanno anche chiarezza sulla loro richiesta, attraverso l’ufficio di Procura, di nominare un curatore speciale per far costituire il Comune parte civile nel procedimento in atto, precisando che «il Tribunale non ha rigettato la nostra richiesta di interdizione dai pubblici uffici del sindaco Muccari (potere che non compete ai consiglieri comunali ma all’autorità giudiziaria), ma ha ritenuto che debba essere la giunta comunale a nominare un legale per costituirsi parte civile a tutela dell’immagine di Squillace; e su questo ad oggi la giunta è latitante».
Dopo tutte queste considerazioni, la decisione di Mesoraca, Zofrea e Mungo di lasciare la sola maggioranza a partecipare alle sedute consiliari future.

Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 16 lug 2022)

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