Pochi i vigili urbani per il Comune di Squillace

C’è una grave carenza di vigili urbani per il controllo del traffico e della sicurezza pubblica a Squillace. Un’interrogazione al sindaco di Squillace Pasquale Muccari è stata avanzata dai consiglieri di opposizione di “Tuttinsieme per Squillace” Oldani Mesoraca ed Enzo Zofrea. Nei giorni scorsi gli stessi consiglieri hanno denunciato la mancanza di personale in tutti i settori di attività che sta portando alla paralisi amministrativa del Comune. Diversi dipendenti comunali sono andati in pensione o vi andranno tra qualche mese, con la conseguenza che gli uffici rimarranno sguarniti. Dal primo luglio è in quiescenza il comandante dei vigili urbani e prossimamente andrà in pensione la responsabile dell’ufficio anagrafe.
Due nuovi pensionati che si aggiungono agli altri che sono già a riposo da qualche mese e per la cui sostituzione, secondo l’opposizione, non è stato adottato alcun provvedimento. I due consiglieri chiedevano al sindaco e agli assessori cosa intendono fare per evitare che l’attività amministrativa si blocchi definitivamente.
Con la nuova interrogazione rivolta a Muccari, i consiglieri di “Tuttinsieme per Squillace” evidenziano l’impossibilità, in piena stagione estiva, di poter rispondere, con soli due vigili, alle nuove ed evidenti esigenze emergenti, in tema di sicurezza pubblica, soprattutto in zona marina, per la numerosa presenza turistica.
I due consiglieri sostengono che da qualche giorno, a seguito del forzato riposo di uno dei due vigili urbani, il lavoro, difficile e faticoso, ricade su un solo vigile, che deve sorvegliare l’intero territorio e deve provvedere a svolgere anche le funzioni amministrative. «La situazione – concludono – è diventata intollerabile e sta cominciando a creare seri problemi anche per la sicurezza dei cittadini, per cui chiediamo al sindaco di sapere quali provvedimenti intenda assumere nell’immediato per far fronte a questa grave e pericolosa situazione che si è creata, ristabilendo l’adeguato controllo del territorio».
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 22 luglio 2021)

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