Malumori degli operatori della stampa ed i giornalisti durante la visita del vescovo mons. Maniago

La visita del nuovo arcivescovo di Catanzaro-Squillace mons. Claudio Maniago nella comunità di Squillace, avvenuta ieri, nel giorno della festa per la Traslazione delle reliquie del patrono Sant’Agazio, è stato un evento importante per la città di Squillace e per il comprensorio. Una festa cominciata con la sosta di mons. Maniago nel Santuario della Madonna del Ponte, proseguita con la visita alle suore della comunità contemplativa e conclusa con la celebrazione solenne nella cattedrale.
Tutto bello ed emozionante. Unica nota stonata, la disparità di trattamento nei confronti degli operatori dell’informazione. Lo denunciano alcune testate giornalistiche televisive, radiofoniche e online. Ma anche i giornalisti della carta stampata hanno avuto difficoltà a svolgere un lavoro completo e di qualità.
Una televisione della zona, in particolare, ha segnalato anche episodi incresciosi con attacchi verbali  verso operatori e giornalisti locali. «Inoltre – si legge in una nota – è stato impedito all’operatore, presente per trasmettere la diretta televisiva dell’evento, di montare le telecamere, obbligandolo a fare una diretta in situazione di disagio e da un punto della chiesa molto distante dall’altare, da dove non gli è stato consentito di muoversi, a differenza di altri colleghi e operatori che hanno potuto liberamente girare nella stessa cattedrale e persino sull’altare».
Stessa situazione di disagio è stata evidenziata da giornalisti di altre testate, ai quali, desiderosi di scattare delle foto da distanza più ravvicinata, è stato imposto di non muoversi dal posto precedentemente assegnato con grave pregiudizio per la qualità del proprio lavoro. In pratica, secondo gli operatori dell’informazione penalizzati, se le restrizioni per il Covid imponevano questa condizione avrebbero dovuto essere estese a tutti.
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 19 gen 2022)

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