A proposito di un recente articolo su Cassiodoro, a cura di Lorenzo Viscido

Riceviamo e pubblichiamo

La foto che segue, gentilmente inviatami da un mio amico di Catanzaro, concerne un articolo su Cassiodoro, la cui lettura, seppur piacevole, mi ha però indotto a fare delle precisazioni.

Da “Il Quotidiano del Sud”, 25 ottobre 2023

Mi permetto di rilevare, innanzitutto, che lo scritto “Cassiodorus shows guests through his monastery”, edito in “National Geographic” 122, 6 (1962), pp. 836-837, consiste in un breve studio di Kenneth M. Setton, il quale l’ha inserito in un suo lungo saggio dal titolo “A New Look at Medieval Europe” (pp. 799-859), corredandolo di immagini prodotte da André Durenceau e Birney Lettick.

Faccio inoltre notare che su quello scritto, scoperto solo di recente (così mi sembra di capire) da chi è stato intervistato nell’articolo pervenutomi – ripeto – grazie alla gentilezza di un mio amico, si era già soffermato (in particolar modo su una “picture of Cassiodorus” nelle vesti di “an elderly monk […]”) James O’Donnell nel suo libro “Avatars of the Word” (Cambridge, Harvard University Press, 1998, cap. 9, p. 191), dove, tuttavia, riferendosi al citato saggio del Setton, egli scriveva “New Views of Medieval Europe” (p. 190) anziché “A New Look at Medieval Europe”.

Aggiungo che nell’incontro avvenuto alla Casa Bianca nel mese di giugno del 1962 fra Melville Bell Grosvenor, editore del periodico “National Geographic”, altre personalità di spicco e John Fitzgerald Kennedy, presidente degli Stati Uniti d’America, fu consegnata a quest’ultimo, sì, “a guidebook to the White House”, progettata dalla consorte “a few weeks” prima di gennaio del 1962 e poi realizzata dalla “National Geographic Society”, di cui Grosvenor era la più alta carica. Non gli venne però data copia della rivista contenente il breve studio sul fondatore del monastero di Vivarium, in quanto il numero 6 del volume 122, nel quale trova posto lo studio in questione, sarebbe apparso dopo, a dicembre di quell’anno. È quindi impossibile che nel mese di giugno del 1962 il presidente Kennedy leggesse le due pagine relative a “Cassiodorus” che “shows guests through his monastery”. Se le avrà lette, ciò sarà accaduto alla fine del semestre successivo. La qual cosa è di singolare importanza, tenuto conto del fatto che, “varc(ando) le mura […] della Casa Bianca”, quelle pagine avrebbero costituito oggetto di attenzione da parte di “un potente uomo politico”, che, di conseguenza, sarebbe stato reso edotto (ma è possibile che già lo fosse) della nobile iniziativa culturale intrapresa nel VI secolo in una amena località del territorio dei Bruzi da un illustre figlio di Squillace, costante – uso termini di Leslie Webber Jones – “in his determination to utilize the vast leisure of the convent for the preservation of divine and human learning and for its transmission to posterity” (L. Webber Jones, An Introduction to Divine and Human Readings by Cassiodorus Senator…., New York 19662, p. 25).
 
                                                                    Lorenzo Viscido

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