Terminato il progetto “Mosaico”, gestito dalla Fondazione “Città Solidale Onlus”

È terminato per diciotto volontari il periodo di servizio civile universale, nell’ambito del progetto “Mosaico”, gestito dalla Fondazione “Città Solidale Onlus”. I giovani sono stati impegnati, negli ultimi dodici mesi, nelle diverse strutture della Fondazione, tra cui quelle situate nel territorio di Squillace. È stato un vero “viaggio nel mondo della solidarietà”, che ha portato ai volontari un enorme bagaglio di conoscenze.
Nella sala formazione di “Città Solidale” si è tenuto il saluto ufficiale e la consegna degli attestati. Dopo aver raccolto le testimonianze dei volontari, il presidente di “Città Solidale”, padre Piero Puglisi, ha espresso loro il ringraziamento per aver scelto di prestare servizio a favore dei più poveri, gli ospiti della Fondazione.
Lo stesso presidente ha evidenziato che la Fondazione ha nella sua vocazione l’accoglienza di ogni persona che voglia condividere il percorso della solidarietà e il servizio agli ultimi, sottolineando come tutto il gruppo è stato particolarmente propositivo nell’aiutare e nel condividere con l’altro le proprie esperienze, riuscendo a portare il proprio lavoro nel migliore dei modi. Padre Piero ha esortato i giovani a guardare in futuro l’umanità con occhi nuovi, carichi di compassione e disponibilità soprattutto verso i meno abbienti e di farsi promotori di giustizia sociale, mantenendo sempre una viva sensibilità verso i temi del sociale, della povertà e della solidarietà.
Il servizio civile universale, riservato a ragazzi e ragazze di età compresa tra 18 e 28 anni, rappresenta un’occasione per i giovani, per scoprire e sviluppare attitudini e sensibilità personali rendendosi parte attiva della comunità, un prezioso strumento di efficace formazione civile, una difesa della patria senza armi.
I volontari sono stati una risorsa preziosa e si sono adoperati a sostegno del bene comune in un anno scandito da momenti difficili a causa della pandemia che ancora oggi rende il nostro futuro incerto.

Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 16 gen 2021)

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