L’arcivescovo monsignor Claudio Maniago ha celebrato al santuario della Madonna del Ponte

L’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace monsignor Claudio Maniago domenica scorsa ha celebrato una santa messa al santuario della Madonna del Ponte di Squillace.
Il presule durante la celebrazione ha benedetto il nuovo ambone e il nuovo fonte battesimale, realizzati in marmo, insieme a tutta la base dell’altare, dall’artista siciliano Aldo Ansalone, su idea e disegno del rettore del santuario padre Piero Puglisi. I lavori sono stati realizzati con il generoso contributo di una famiglia che preferisce rimanere nell’anonimato.
Con l’arcivescovo hanno celebrato il rito monsignor Giuseppe Megna, don Francesco Pilieci e lo stesso rettore Puglisi. Era presente anche il sindaco di Squillace Pasquale Muccari. «Stiamo cercando pian piano di migliorare questo Santuario, di portare delle novità – ha affermato padre Piero – in modo tale che sia un ambiente sempre più accogliente e più consono alle sue funzioni.
L’ambone è un luogo importante all’interno di una chiesa, perché da qui si proclama la parola di Dio. Questo santuario è stato da sempre un luogo ambito per battezzare tanti bambini che vengono all’arcidiocesi, da diverse parrocchie, a volte anche da fuori diocesi.
Ogni chiesa deve avere un fonte battesimale. Qui non c’era, era sempre qualcosa di precario e occasionale. E quindi abbiamo ritenuto di creare due strumenti stabili». Come sottolineato dall’arcivescovo Maniago, si tratta di un segno di speranza ulteriore in questo tempo di preparazione al Natale.
Secondo il presule, questi segni, sia del battistero che dell’ambone, sottolineano «il messaggio profondo del Natale che è la presenza del Signore in mezzo a noi.
A noi il compito, di fronte alla grandezza del Signore, di accogliere questi doni e cercare di viverli con più fedeltà e impegno nella nostra vita». Il santuario dedicato alla Madonna del Ponte è un importante edificio religioso, venerato luogo di culto e frequentato da numerosi fedeli. Sorse intorno all’anno 1000 come eremo bizantino e il titolo è dovuto alla sua vicinanza al ponte sul fiume Alessi.

Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud

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