L’arcivescovo mons. Maniago ha presieduto la concelebrazione della messa solenne del giorno di Pasqua

«La Resurrezione è un avvenimento che è entrato nella nostra storia». Lo ha affermato l’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, monsignor Claudio Maniago, che ha presieduto la concelebrazione della messa solenne del giorno di Pasqua nella basilica concattedrale di Squillace.
L’arcivescovo è stato accolto, fra gli altri, da una delegazione formata dall’assessora comunale alle politiche sociali Rosetta Talotta e da alcuni dei tirocinanti impegnati nel Comune di Squillace nei Tis (tirocini di inclusione sociale), ex percettori di mobilità in deroga, che, anche a nome delle altre migliaia di tirocinanti calabresi, hanno rappresentato a monsignor Maniago la loro situazione.
Si tratta di ben 13 soggetti che svolgono attività di lavoro nei vari settori comunali, sopperendo alla carenza cronica di personale e percependo riconoscimenti economici irrisori senza vantare i diritti contrattuali previsti per i lavoratori assunti normalmente. La loro avventura è iniziata nel 2008, quando soprattutto al Sud sono andati persi molti posti di lavoro.
Gran parte dei nuovi disoccupati rientrava in una fascia d’età avanzata, quindi con maggiori difficoltà di reinserimento nel mondo del lavoro. Poiché molte delle loro famiglie erano monoreddito, il Ministero del Lavoro ha concesso la mobilità in deroga, cioè una specifica indennità, fino all’inserimento nei tirocini. Dopo tanti anni i lavoratori chiedono la stabilità, e la speranza della  risoluzione dei loro problemi, appunto, è stata portata all’attenzione dell’arcivescovo.
La stessa delegazione ha poi assistito alla celebrazione della messa dai primi banchi dell’assemblea. Nell’omelia, intanto, monsignor Maniago ha affermato che con la Pasqua «è Gesù stesso che entra cambiando la nostra vita, mostrando la sua dimensione più bella.
Anno dopo anno egli non si stanca: la caparbietà propria di Dio, perché noi possiamo partecipare alla sua Pasqua. È l’occasione per noi per rigenerare la nostra vita quotidiana. Una gioia che deve dimorare nel cuore. Cristo non è morto e sepolto, non è un ricordo del passato, ma vive e cammina con noi». Sempre nella concattedrale, a Squillace, la messa della veglia pasquale è stata celebrata dal parroco don Enzo Iezzi.
Ieri, Pasquetta con tempo incerto nel comprensorio squillacese. Tante le famiglie che si sono spostate per raggiungere i ristoranti e gli agriturismi della zona collinare e della marina squillacese. Tra Pasqua e Pasquetta, inoltre, si è registrato un buon numero di visitatori nei luoghi storici e spirituali del territorio di Squillace.Salvatore Taverniti
(Gazzetta del Sud, 19 aprile 2022)

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