La celebrazione della Festa del Cuoco ha rappresentato un’importante occasione per Squillace, un borgo che ha saputo trasformarsi in un palcoscenico di emozioni, cultura e gastronomia. Come evidenziato dall’assessora comunale al turismo, Natascia Mellace, l’evento ha instaurato un dialogo profondo tra tradizione e innovazione, dove arte, cucina e formazione si sono intrecciati per favorire una crescita condivisa e collettiva.
Il centro storico di Squillace è diventato, così, un luogo di incontro per centinaia di cuochi provenienti da tutta la provincia di Catanzaro. Questa celebrazione in collaborazione con l’associazione provinciale Cuochi Catanzaresi, l’Unione regionale Cuochi Calabria e la Federazione italiana Cuochi, ha segnato i trent’anni di attività dell’associazione, rendendo omaggio a San Francesco Caracciolo, patrono dei cuochi.
La manifestazione ha avuto inizio con un suggestivo corteo che ha attraversato le vie del borgo, culminando in piazza Vescovado, dove è avvenuta la distribuzione dei dolci tipici conosciuti come “caracciolini”. I saluti istituzionali, condotti dal presidente Domenico Origlia, hanno aperto la strada a una serie di momenti dedicati all’incontro e alla condivisione delle esperienze culinarie, tutte contraddistinte da un forte senso di comunità.
Uno degli aspetti più significativi della festa è stato il riconoscimento dei protagonisti attraverso l’omaggio di un piatto in ceramica graffita, simbolo dell’identità artistica di Squillace. Quest’oggetto non solo rappresenta un gesto di gratitudine, ma incarna anche la tradizione artigianale locale, contribuendo a rafforzare il legame fra il passato e il presente.
Particolare rilievo è stato dato alla partecipazione degli studenti degli istituti alberghieri di Taverna-Botricello, Lamezia Terme e Soverato, così come dei ragazzi del Sai Minori. È stata loro dedicata un’esposizione dei lavori realizzati nel concorso “Il cuoco, il mare, il borgo e la cucina del territorio”, coordinato dalla consigliera comunale all’istruzione Daniela Lioi. Gli studenti hanno dimostrato grande creatività e impegno, contribuendo con opere che riflettono la ricchezza della cultura culinaria calabrese.
Non meno importante è stata la presenza dei giovani del Sai Minori, che, attraverso le loro fotografie e la preparazione di piatti della tradizione, hanno offerto un messaggio autentico di integrazione e accoglienza, dimostrando come la gastronomia possa essere un potente strumento di socializzazione e unità.
La celebrazione religiosa, presieduta da don Enzo Lezzi nella basilica cattedrale, ha concluso la giornata in un’atmosfera di spiritualità e riflessione.
In conclusione, la Festa del Cuoco ha rappresentato non solo un tributo alla tradizione culinaria, ma anche un’opportunità per guardare al futuro, creando ponti fra diverse generazioni e culture attraverso il linguaggio universale del cibo. Squillace, con il suo patrimonio culturale e gastronomico, si conferma come un fulcro di crescita e innovazione per la Calabria.
