Celebrata, con una solenne cerimonia, la festa della traslazione delle reliquie di Sant’Agazio

E’ stata ricordata a Squillace con una solenne concelebrazione in cattedrale, presieduta dal vicario episcopale per la cura delle confraternite mons. Raffaele Facciolo, la traslazione delle reliquie di Sant’Agazio, patrono della città e compatrono dell’arcidiocesi.
Al termine della santa messa vespertina si è svolta la tradizionale e caratteristica processione delle reliquie del santo, in memoria della loro traslazione in città, dopo che l’urna contenente le sacre spoglie venne raccolta miracolosamente sulla spiaggia di Squillace.
Ai riti religiosi hanno preso parte diversi sacerdoti della diocesi e una rappresentanza dell’amministrazione comunale con il sindaco Pasquale Muccari. Sant’Agazio, era un centurione cappadoce dell’esercito romano di stanza in Tracia; accusato di essere cristiano, dopo aspre torture e tormenti, fu decapitato a Bisanzio.
L’imperatore Costantino il Grande costruì una chiesa in suo onore alla Karìa di Costantinopoli, dove divenne anche patrono. Da almeno tredici secoli  è patrono della città e della diocesi di Squillace (ora dell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace). Le reliquie del santo martire sono custodite e venerate in una monumentale cappella della cattedrale di Squillace, mentre un braccio venne portato dal vescovo Marcello Sirleto, nel 1584, a Guardavalle, dove S. Agazio è stato anche eletto patrono. Sue reliquie risultano anche a Cuenca ed Avila in Spagna, provenienti da Squillace.
E’ venerato tra i santi ausiliatori in diverse parti dell’Europa centro-settentrionale.
A Squillace si celebrano tuttora due feste solenni: una il 16 gennaio, detta della Traslazione o delle Ossa, che rievoca l’arrivo miracoloso al lido di Squillace delle sante reliquie, e l’altra il 7 maggio, giorno del martirio del santo a Bisanzio, tramandato dai menologi bizantini e mantenuto ininterrottamente a Squillace.

Salvatore Taverniti

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