Festa in onore di S. Agazio, ricordata la figura di Mons. Elli

«Nel IV secolo, essere cristiano significava praticare un falso culto; per questo Agazio venne martirizzato. E celebrare ogni anno la sua festa è uno stimolo per noi a diventare santi e ad essere coerenti con la nostra fede».
E’ un passaggio dell’omelia dell’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, mons. Vincenzo Bertolone, durante la solenne concelebrazione presieduta il 7 maggio nella basilica concattedrale di Squillace in onore di Sant’Agazio, centurione e martire, patrono della città  e compatrono dell’arcidiocesi.
Il presule ha ricordato anche mons. Giovanni Elli nel primo centenario della sua ordinazione episcopale a vescovo della diocesi di Squillace, alla cui tomba il sindaco Pasquale Muccari ha deposto un omaggio floreale. Mons. Elli, che già cento anni fa parlava di “Chiesa in uscita” e di affermazione dei diritti dei lavoratori, istituì nella diocesi di Squillace le casse rurali e le cooperative sociali.
La diocesi di Squillace gli rese onore il 21 e il 22 febbraio 1981 con una commemorazione tenuta a Mariano Comense, nel centenario della nascita, alla presenza dell’arcivescovo mons. Antonio Cantisani, con i rappresentanti del clero, dei laici e delle autorità di Squillace e con la massiccia partecipazione degli emigrati calabresi in terra lombarda. Hanno partecipato alla solenne concelebrazione, oltre al vicario generale mons. Gregorio Montillo, il decano del capitolo mons. Raffaele Facciolo, i parroci locali, i presbiteri, i religiosi e le religiose della diocesi, mentre il sindaco, a nome della comunità locale, ha offerto il cero votivo, proclamando la preghiera per ottenere la protezione di Sant’Agazio.
Mons. Bertolone, nell’omelia, ha anche ricordato le parole dell’arcivescovo mons. Armando Fares su mons. Elli, che «divenne guida e annunziatore della Parola di Dio. La sua missione durò due anni: il 9 febbraio del 1920, durante la visita pastorale a Monasterace, l’angelo della morte trapiantò la sua anima nel seno del Padre celeste. Egli visse e morì testimoniando la fede nella Parola e l’amore al suo popolo». L’arcivescovo ha poi detto che «noi siamo invitati a lottare contro il peccato e contro le tentazioni che ci allontanano dall’onestà. Occorre combattere il male dappertutto, perché tutti siamo chiamati ad essere santi come Agazio».
Mons. Bertolone ha parlato anche dell’importanza della preghiera. Nel corso della celebrazione sono state amministrate le cresime a decine di fedeli di tutta la diocesi. Nel pomeriggio, ha avuto luogo la tradizionale processione per le vie della città con la statua del santo.
Il 6 maggio, vigilia della festa patronale, l’arcivescovo emerito mons. Antonio Cantisani ha presieduto i vespri pontificali, nel 220. anniversario della dedicazione della chiesa concattedrale. Il programma civile ha previsto l’esibizione di due gruppi musicali in piazza Vescovado.

Carmela Commodaro

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