Si parla spesso e giustamente delle cose che funzionano male, ma occorre anche evidenziare gli episodi di “buona sanità”. Come quello di cui è protagonista una bambina di Squillace, Emily. I suoi genitori, Agazio Staglianò e Alessia Bonifacio, raccontano la loro vicenda fortunatamente andata a buon fine, grazie alla professionalità degli operatori di Neonatologia e terapia intensiva neonatale e della Chirurgia pediatrica dell’azienda ospedaliera “Pugliese – Ciaccio” di Catanzaro.
Emily è nata a Catanzaro lo scorso 15 luglio, dopo sole 27 settimane e pesava 1,130 kg. Era una bambina fortemente prematura.
«Nonostante ciò – affermano Agazio e Alessia – eravamo i genitori più felici di questo mondo. Portata subito in terapia intensiva, Emily è stata sottoposta a ventilazione invasiva per le prime 48 ore di vita, mentre nei successivi tre giorni le è stato praticato lo svezzamento dall’ossigeno.
Uno dei primi traguardi era stato raggiunto.
Immediatamente cominciava la terapia antibiotica. I medici ci dicevano che sarebbe stata necessaria tanta pazienza e che con il passare del tempo tutto sarebbe andato bene e saremmo riusciti a vedere qualche buon risultato». Ma il 16 settembre scorso accade che Emily all’improvviso peggiora, perché ci sono segni evidenti di sepsi.
I medici dicono alla coppia che la loro bambina deve essere operata: non c’è altra soluzione. «Ci crolla il mondo addosso – ricordano – ma per fortuna l’intervento va bene. Trascorse le fatidiche 48 ore, tutto sembrava procedere bene fino a quando, dopo una settimana, ci si ripresenta davanti lo spettro di un nuovo intervento operatorio. Ci siamo guardati in faccia senza sapere se fossimo stati in grado di sopportare di nuovo quello strazio. Poi ce l’abbiamo fatta. Emily ce l’ha fatta. Una vittoria magnifica ottenuta grazie agli “angeli in camice bianco”, dai medici al personale infermieristico fino agli Oss, dei reparti di Neonatologia e Chirurgia pediatrica dell’ospedale di Catanzaro».
Per Agazio e Alessia si tratta di un gruppo di lavoro carico di umanità e professionalità. «Se oggi siamo una famiglia gioiosa – raccontano – lo dobbiamo alla straordinaria vicinanza dimostrataci dal primario della Neonatale Maria Lucente, una persona splendida che è stata con la nostra Emily per tutto il tempo dell’intervento.
Il nostro grazie va a tutti: dottori, infermieri e Oss per il sostegno, per le belle parole e per tutte le volte che ci hanno confortato aiutandoci a risollevarci. Grazie ai medici e al personale della Chirurgia pediatrica, reparto rappresentato dal chirurgo Giuseppe Stranieri e dai dottori Stellario Capillo e Domenico Salerno, per aver tenuto in vita la nostra piccola stella con tutto l’impegno e l’amore che avevano nel cuore». Dopo i cinque mesi trascorsi in ospedale sin dalla nascita, Emily ora è a casa dove ha trascorso il Natale. «Non potevamo avere regalo più magnifico – concludono i genitori – grazie soprattutto ai nostri “angeli in camice bianco”».
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 15 gen 2020)