Conferenza su “L’Istituto, scavi, ricerche e progetti” a cura del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana

Nell’ambito delle Giornate Vivariensi, che costituisce la parte divulgativa del più ampio progetto, a cura del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana (Piac), di ricerca, studio e valorizzazione scientifica nei territori comunali di Squillace e Stalettì con l’obiettivo principale dell’approfondimento storico-archeologico dei luoghi di Cassiodoro, una interessante conferenza si è tenuta nella casa delle culture, a Squillace, su “L’Istituto, scavi, ricerche e progetti”.
L’ha tenuta, dopo l’introduzione di Dante Palmerino, il professor Gabriele Castiglia, che è anche direttore di progetto e di scavo con il professor Domenico Benoci. Una carrellata sulle attività dell’Istituto Pontificio e sulle ricerche svolte e in corso.
Castiglia è partito dalla fondazione avvenuta nel 1925, voluta da papa Pio XI. Il Piac svolge attività di didattica, con una serie di corsi intensivi e ha una biblioteca di oltre 50 mila volumi, una galleria di epigrafi e di schede epigrafiche autografe di Giovanni Battista De Rossi, considerato il padre nobile e putativo dell’istituto, oltre ad una collezione di acquerelli commissionati da Joseph Wilpert e che riproducono monumenti iconografici paleocristiani.
Castiglia ha poi illustrato a grandi linee la storia degli scavi svolti dall’istituto, dagli anni Settanta ad oggi, soffermandosi su quelli attuati in Corsica, Albano Laziale, Fondi, Roma, Albenga, Riva Ligure, fino a quelli di Squillace-Stalettì; ma anche in Eritrea e Palestina. Ha anche parlato dei viaggi di studio nei più importanti centri dell’Orbis cristiano antico per una concreta didattica sul campo rivolta a studenti e dottorandi; dell’organizzazione dei congressi internazionali di archeologia cristiana, fino al “Vivarium Project” tuttora in corso, nell’ambito di un rinnovato interesse della comunità scientifica verso Cassiodoro nel sottofondo del già avviato processo di beatificazione.
In questi giorni si sta svolgendo una campagna di ricognizione superficiale dei territori interessati con il coinvolgimento di un’équipe specializzata, di studenti, specializzandi e dottorandi del Piac.
Il progetto ha anche l’ambizione di valorizzare il territorio di Squillace e Stalettì nella loro contemporaneità e di riportare alla luce contesti sepolti e profondamente legati alla memoria di un paesaggio storico per la creazione di rinnovati percorsi turistici, culturali, naturalistici e per dare spunto ulteriore al settore terziario dei territori.
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud 18 luglio 2023

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