A rischio di chiusura il liceo artistico di Squillace per mancanza di iscrizioni

«Dai rapporti instaurati con la presidenza dell’istituto “Majorana” si nutre la speranza che anche per il prossimo anno scolastico si costituiscano le classi». Lo afferma il sindaco di Squillace, Pasquale Muccari, in merito al problema sollevato dai capigruppo della minoranza, Franco Scicchitano e Ruggero Mauro, che sollecitavano all’amministrazione comunale interventi per evitare la chiusura del liceo artistico di Squillace per mancanza di iscrizioni alla prima classe.
«Si registra la difficoltà – spiega il primo cittadino – relativa al calo della popolazione scolastica (solo due ragazzi della terza media di Squillace centro hanno chiesto di frequentare il liceo artistico) e soprattutto l’infelice scelta di superare l’istituto d’arte che registrava maggiori attrattive. Le difficoltà dei collegamenti dalla periferia rivierasca sono le antiche criticità di difficile soluzione.
Nutriamo, comunque, la speranza che anche quest’anno si possano costituire le classi».  Scicchitano e Mauro, dal canto loro, sostenevano, invece, che «dai dati acquisiti «risulta che per l’anno scolastico 2015-2016 non si registrano iscrizioni alla prima classe del liceo artistico squillacese: il che comporterà, negli anni successivi, la soppressione del liceo di Squillace. Pure negli anni passati sussistevano tali difficoltà, ma sono state superate anche per l’impegno dell’amministrazione comunale e dei dirigenti scolastici.
La mancata iscrizione è essenzialmente dovuta alla carenza di mezzi di trasporto pubblico che da Squillace Lido arrivano, in orario scolastico, a Squillace centro, problema rilevato dagli stessi alunni e dai loro genitori nel corso dell’orientamento svolto dai docenti nelle classi delle scuole medie della provincia di Catanzaro.
Amministratori dei comuni vicini, tra l’altro, hanno dato la loro disponibilità a fornire i locali per un eventuale trasferimento del liceo artistico in un territorio più facilmente raggiungibile dagli studenti con i mezzi pubblici».

Salvatore Taverniti

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