Molto tempo fa nel giorno di San Giovanni sì usava mandare ” U ramajjettu” agli amici più cari.
Esso consisteva in un mazzo di fiori, adornato con dolci , confetti e nastri. L’ incaricato di portare i fiori, portava anche un messaggio:”A cummara vi riveriscia e vi manda su ramajjettu e sì vui lu riceviti chi risposta li mandati?.” Se la persona accettava i fiori rispondeva “San Giovanni a me.”
In questo giorno dell’anno si rinnovavano i rapporti di amicizia o di buon vicinato con questo antico detto popolare squillacese, che alcune volte poteva essere accompagnato dallo scambio di un piccolo mazzo di fiori, mentre ci si trovava a lavorare nei campi . In questo caso si diceva ” La cummara e fiura “, letteralmente madrina di fiori, che indicava appunto un patto di amicizia suggellato attraverso lo scambio di semplici fiori.
Da quel momento le due persone diventavano cummari o cumpari e si rispettavano per tutta la vita così anche le rispettive famiglie . Questo significa che si seguiva l’ insegnamento di San Giovanni, il quale diceva che bisogna amare il prossimo. Questa usanza veniva fatta prima della festa perchè, secondo la tradizione antica, se San Giovanni l’avesse saputo avrebbe bruciato tutto:campi, prati,fiori e anche le commari.