Presentato il progetto “Prima gli ultimi”, per le persone povere e senza dimora

«E’ un’iniziativa di grande valenza che parte da Squillace». Lo ha affermato il consigliere regionale Arturo Bova, in occasione della presentazione del progetto “Prima gli ultimi”, a cura dell’organizzazione di volontariato “Ospitalità e accoglienza”, che ha avviato a Squillace una struttura a favore di persone povere e senza dimora.
«Questo genere di attività – ha detto Bova – va pubblicizzato. Ben vengano questi esempi, perché si è partiti senza attendere contributi pubblici. La Regione certamente sosterrà questi progetti». Il presidente del sodalizio squillacese Sardo Bruzzese ha spiegato che «il progetto prevede un aiuto per le persone che, per svariate cause, si trovano a vivere situazioni di emergenza e disagio abitativo. Siamo partiti a gennaio, abbiamo avviato contatti con privati e con enti pubblici, e il primo comune che ha aderito è stato Vallefiorita. Prossimamente avvieremo una campagna di raccolta di offerte attraverso la rete».
Il presidente nazionale dei “Volontari del soccorso” Antonio Macrì si è detto felice di aderire all’iniziativa, «in quanto quella di Squillace potrebbe essere la prima di una serie di strutture che si possono aprire sul territorio».
Il sociologo Franco Caccia ha fornito alcuni dati importanti sulla situazione degli “ultimi”, con la presenza di molte persone che sono costrette a vivere all’aperto, in dormitori, in auto. Ed è questo un fenomeno in espansione anche nei nostri piccoli centri.
«Un fenomeno in crescita – ha aggiunto Caccia – anche tra la fascia d’età ritenuta prima meno vulnerabile, quella dei giovani. Ma a tutto ciò può sopperire il volontariato? Le leggi ci sono  e i comuni possono fare molto attraverso queste leggi, per esempio mediante i “piani di zona”, per dare risposte a questo tipo di esigenze».
Nel dibattito sono intervenuti il sindaco di Vallefiorita Salvatore Megna, Maria Podigora, impegnata nel settore del sociale, e rappresentanti di associazioni locali.

Salvatore Taverniti

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