L’ufficio del giudice di pace è stato soppresso ed accorpato a Catanzaro

Il provvedimento giunge come una doccia fredda in piena estate. Ma già qualcuno lo aveva previsto. L’ufficio del giudice di pace di Squillace, dal prossimo autunno, non ci sarà più. Arriva la soppressione e l’accorpamento a Catanzaro.
Stessa sorte toccherà a Badolato e a Borgia. Il provvedimento è del 28 luglio scorso, a firma del presidente del Tribunale ordinario di Catanzaro Domenico Ielasi, che cita le circolari del Ministero della Giustizia in cui si contempla il mancato mantenimento dei tre uffici giudiziari.
Una vera e propria iattura per il territorio squillacese, sistematicamente sottoposto ad una progressiva spoliazione di servizi. In verità, il decreto ministeriale del 7 marzo scorso, nell’ambito della riforma delle circoscrizioni giudiziarie, disponeva il mantenimento del giudicato di pace squillacese. La successiva circolare, datata 15 aprile, però, forniva le indicazioni operative, le modalità e la tempistica per l’attuazione del mantenimento dell’ufficio.
Evidentemente nei due mesi e mezzo successivi non sono stati posti in essere i previsti provvedimenti, primo fra tutti l’individuazione del personale necessario al funzionamento dell’ufficio, come il cancelliere e un paio di unità amministrative comandate dagli enti locali interessati (per l’ufficio di Squillace, lo stesso comune capofila, oltre ad Amaroni, Palermiti, Stalettì e Vallefiorita).
Sicché nell’elenco allegato alla circolare ministeriale del 4 luglio scorso non compare il Comune di Squillace, con la conseguenza che l’ufficio del giudice di pace è da ritenersi soppresso e accorpato a Catanzaro.
Il presidente Ielasi, dunque, ha disposto che dal primo settembre tutti i nuovi procedimenti dovranno essere iscritti a ruolo e trattati all’ufficio del giudice di pace di Catanzaro e che dal 20 ottobre gli affari non ancora conclusi passeranno, comunque, allo stesso ufficio.

Salvatore Taverniti

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