L’istituto comprensivo di Squillace promuove la cultura della legalità

Promozione della cultura della legalità. Questo l’obiettivo dell’iniziativa dell’istituto comprensivo di Squillace concretizzatasi con un incontro tra i giovani studenti e la cantautrice e cantastorie calabrese Francesca Prestia. Un evento inserito tra le attività della biblioteca scolastica “Digital Vivarium” nella rubrica “Di che sogno sei?”, tenutosi in modalità online. Moderato dalla referente per la legalità avvocato Mariateresa Camastra e dalla responsabile della biblioteca Miriam Comito, l’incontro ha consentito ai giovani di confrontarsi su importanti temi di impegno civile, quali la lotta alla mafia, l’impegno sociale, l’emancipazione femminile, il contrasto ad ogni forma di violenza.
Francesca Prestia, dal canto suo, ha narrato di Lea Garofalo e di altre donne che hanno voluto emanciparsi dalla mafia, stimolando la riflessione sull’impegno nel contrasto ad ogni forma di violenza. Attraverso la musica è stato lanciato un messaggio forte ai giovani studenti, affinché mai si scoraggino nel perseguire una società civile più equa e scevra da ogni forma di prepotenza.
L’artista ha presentato alcune tra le sue ballate più famose. Ed ha risposto alle curiosità su “Tantu nui simu e cchiù”, ispirata alle donne calabresi uccise per mano della mafia, presentando le figure femminili che ne hanno ispirato il testo.
Ha anche spiegato le ragioni del proprio impegno artistico e culturale, esortando i ragazzi ad una approfondita conoscenza della Calabria, ricca di storia e di cultura. Ed in tale contesto si è inserita la presentazione della ballata “Cassiodoro il Grande”, in omaggio alla città di Squillace.
Il dirigente scolastico Alessandro Carè ha spronato i giovani alla costruzione di percorsi personali e collettivi tesi al rifiuto di ogni forma di violenza, compresa quella di genere.
«Oggi – ha puntualizzato Carè – abbiamo inteso coniugare l’educazione civica alla musica espressione del nostro territorio, nell’intento di assicurare un’offerta formativa quanto più possibile coinvolgente».
I ragazzi, dal canto loro, hanno voluto coniare uno slogan, “Noi ci siamo!”, da veri protagonisti nel percorso di crescita, in un mutuo scambio con i loro docenti di pensieri e ideali tesi alla costruzione di una cittadinanza attiva e consapevole.
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 23 febbraio 2021)

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