Lezioni in classe organizzate dall’archeoclub “Valle dell’Alessi-Majurizzuni” di Amaroni

Hanno preso ufficialmente il via le attività di sede previste per il 2024 dell’associazione Archeoclub “Valle dell’Alessi-Majurizzuni” di Amaroni. Secondo quanto reso dal presidente Lorenzo Satanassi, le attività hanno avuto inizio con il progetto denominato “Conosciamo l’archeologia e la storia dei nostri paesi”, destinato agli alunni delle classi terza, quarta e quinta dell’elementare di Squillace centro, delle classi quarta e quinta del plesso di Vallefiorita e delle classi terza, quarta e quinta del plesso di Amaroni.
Il calendario, che si articolerà fino al 6 maggio, prevede una serie di lezioni in classe e uscite a piedi sul territorio. Durante la prima lezione in classe, il presidente Satanassi ha relazionato su che cos’è l’archeologia, chi è l’archeologo e sulla storia locale di Squillace.
Gli alunni hanno letto i passi suggeriti e tratti da un opuscolo su storia e archeologia locale. Si è parlato delle diverse tipologie di scavo archeologico, scavo di emergenza e di ricerca, evidenziando che il compito dell’archeologo è sempre quello di scavare per documentare tutelare e valorizzare ciò che rinviene e che l’ archeologo, prima di iniziare a scavare, deve sempre documentarsi sull’area sulla quale interviene. Successivamente si è parlato, oltre che di stratigrafia, della storia di Squillace partendo dall’ antica Scolacium per arrivare all’attuale città e ai suoi personaggi più illustri, come Guglielmo Pepe, Florestano Pepe, Damiano Assanti, Cassiodoro.
I bambini si sono dimostrati molto entusiasti di questo bellissimo percorso di studio intrapreso con l’Archeoclub. L’8 e il 10 aprile sono previste visite guidate al castello di Squillace, alla casa di Cassiodoro, alla cattedrale e ai ruderi del monastero di Santa Chiara, oltre che in uno dei laboratori artigianali in cui si lavora la ceramica.
A Vallefiorita gli alunni visiteranno il mulino di Capocannala, la chiesa parrocchiale e altri monumenti; ad Amaroni, la fontana vecchia, il centro storico, la chiesa parrocchiale, il museo contadino della famiglia di Antonio Olivadoti.
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud 22 marzo 2024

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