Le monache carmelitane “Messaggere dello Spirito Santo” lasceranno Squillace

La Comunità contemplativa dedicata a Santa Teresa di Gesù Bambino, che nei locali dell’ex seminario diocesano squillacese ospita le monache carmelitane “Messaggere dello Spirito Santo”, chiuderà a breve.
La triste notizia è stata resa nota in cattedrale, al termine della celebrazione eucaristica del giorno di Santo Stefano. La madre superiora della comunità squillacese, suor Antonina Crapisi, ha dato lettura della comunicazione ufficiale inviata dal Brasile dalla superiora generale madre Raquel Canoas.
L’istituzione del monastero, avvenuta il 14 maggio 2014, è stata voluta dall’ex arcivescovo di Catanzaro-Squillace, mons. Vincenzo Bertolone. La comunità religiosa, che comprende un gruppo di suore di clausura e alcune dedite all’azione pastorale, si innesta sulla tradizione della città di Squillace, che fino al terremoto del 1783 annoverava quattro monasteri femminili e claustrali e che ancor oggi mantiene la devozione al Carmelo. Attualmente nella struttura, che si trova accanto alla basilica cattedrale, vi sono sette monache di clausura e quattro che svolgono servizio pastorale esterno. In particolare, la chiusura decisa dalla superiora generale riguarda la sola comunità contemplativa, cioè il settore delle suore di clausura, mentre le sorelle apostoliche continueranno la loro missione a Squillace e faranno di tutto, come reso noto, per colmare il vuoto lasciato dalle altre suore.
Nella lettera indirizzata al popolo, ai benefattori e ai sacerdoti, madre Canoas specifica che «purtroppo abbiamo dovuto prendere la decisione di chiudere la comunità contemplativa delle nostre sorelle presenti a Squillace dovuta alla fondazione in Brasile di una nuova casa di contemplazione e anche a causa di alcuni problemi di salute presentateci dalle suore. Sappiamo bene che questa notizia arrecherà molta tristezza a tante persone, magari alcune delusioni, ma purtroppo non siamo riuscite a trovare un’altra soluzione perché potessimo mantenere aperta la comunità».
La madre superiora ha ringraziato il parroco don Enzo Iezzi e i sacerdoti squillacesi mons. Raffaele Facciolo e mons. Giuseppe Megna per l’aiuto materiale e spirituale fornito alle suore. «Alcune di loro – ha aggiunto – sentono la necessità di tornare in Brasile, ma la gran parte non voleva che la comunità venisse chiusa. Le suore si sono trovate benissimo a Squillace, dove non le è stato fatto mancare nulla. Sono state accolte, guidate e accompagnate come figlie e si sono sentite davvero a casa. Non abbiamo davvero parole per ringraziare per tutto ciò che è stato fatto per loro».
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 28 dic 2022)

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