“L’angolo dei proverbi”, un intero muro di proverbi su ceramica di Nicola Aiello

“’A megghju parola è chidha chi non nescia”, “L’amicu ti po’ vidira quandu hai…”, “Quandu chjova ad agustu si fhacia latta, ogghju mela e mustu”. Sono solo alcuni degli oltre cento motti in dialetto squillacese che compongono “L’angolo dei proverbi” realizzato dall’artigiano ceramista Nicola Aiello su un muro della sua bottega “La Terracotta”, a Squillace. Tutti detti popolari da leggere e capire, che, comunque, l’artigiano spiega e traduce a turisti e visitatori. Aiello non è nuovo a idee del genere: sulle pareti esterne della sua bottega ha già realizzato l’acquario (con piante e animali acquatici tutti rigorosamente in ceramica) e il cosiddetto “muro di ceramica”, composto da numerosi tasselli, cocci di vasi, quadri, brocchette, piccoli oggetti di tutte le forme: una variopinta opera artistica che richiama tantissimi visitatori e impone loro una lunga sosta nel vicoletto che separa il corso principale della città dalla zona di San Matteo. Lo scorso anno Aiello ha realizzato anche la decorazione in ceramica di un muretto sul lungomare.
Squillace è un centro rinomato per la produzione di ceramica artistica e tradizionale, tant’è che è stato riconosciuto in questo senso dal Ministero competente. Sono in attività diverse botteghe e laboratori per la lavorazione dell’argilla, dove vengono prodotti oggetti di particolare fattura e che costituiscono la principale attrazione turistica, non solo d’estate.
La caratteristica principale della ceramica squillacese è “l’ingobbio e il graffito”, secondo una tecnica assai simile a quella bizantina, che trae la sua origine dalla Magna Grecia e che, dopo tanti secoli, ancor oggi si tramanda, costituendo un indubbio esempio di altissima qualità e tradizione storica. La ceramica di Squillace si fregia del marchio Doc, a tutela della produzione con specifiche caratteristiche tecniche. Uno straordinario riconoscimento per la produzione ceramica degli artigiani squillacesi, insieme a quella degli altri comuni italiani (le cosiddette “Città della Ceramica”), dove è in atto un’affermata produzione di ceramica artistica e tradizionale.

Salvatore Taverniti

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