Il vice sindaco Carabetta soddisfatto per la conclusione positiva di un contenzioso su un espropio

Dando notizia della conclusione della vertenza relativa all’esproprio di un terreno a Squillace per l’edificazione della nuova scuola dell’infanzia, il vicesindaco Stefano Carabetta, che ha la delega alla legalità e al contenzioso, ha formulato alcune critiche all’opposizione consiliare, osservando che «è mancato il contributo costruttivo da parte di altri, semplici cittadini o consiglieri comunali attuali e passati, i quali probabilmente non hanno   davvero   a   cuore   l’interesse   della   nostra comunità,  bensì   perseguono   l’obiettivo   della polemica e dell’accusa a ogni costo con illazioni e congetture degne di giudizi sommari».
Nella vicenda relativa all’esproprio, conclusasi con la sentenza del Consiglio di Stato che ha stabilito in 51.400 euro la somma da liquidare agli espropriati, riformando la sentenza del Tar Calabria che aveva deciso un indennizzo di 248mila euro, «ho dedicato – prosegue Carabetta – le mie energie e le mie competenze professionali per capire come cercare di risolvere al meglio la controversia; altri hanno unicamente dedicato tempo e forze, sin dai primi comizi dell’ultima campagna elettorale, alla strumentalizzazione politica se non alla calunnia vera e propria».
In replica si registra ora l’intervento della consigliera di opposizione Anna Maria Mungo, la quale ricorda al vicesindaco che la vicenda «prende le mosse da una sentenza del Tar di Catanzaro che ha visto soccombente il Comune nel 2017, divenuta esecutiva nel 2018 e tenuta nel cassetto dalla sua amministrazione, nonostante l’obbligo di trasmetterla immediatamente al commissario prefettizio per il dissesto». «Solo attraverso le mie diverse istanze, nel 2020 – prosegue Mungo – la sentenza del Tar è stata trasmessa, per competenza, al commissario che gestiva il dissesto.
Del resto, è lo stesso Tar di Catanzaro a riconoscere la competenza dell’organo liquidatore così come io avevo anticipato nelle richieste all’ente».
La consigliera sostiene di non voler minimamente pensare che il vicesindaco «pensi di attribuirsi i meriti di un appello al Consiglio di Stato che era un atto dovuto da parte dell’amministrazione comunale.
Quindi, inappropriato è stato l’attacco che il vicesindaco ha rivolto all’opposizione che deve piuttosto ringraziare se, dopo la lunga e ingiustificata inerzia da parte dell’amministrazione nel trasmettere la sentenza del 2017 al commissario prefettizio, proprio l’opposizione e non il vicesindaco ha ricondotto la vicenda nei giusti binari».

Salvatore Taverniti, Gazzetta del Sud 6 gen 23

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