Il sindaco Muccari riconosce che la “Tari ” è aumentata, ma è così anche negli altri comuni

Sulla questione della “Tari”, la tassa sui rifiuti che a Squillace viene considerata molto alta dai cittadini, interviene il sindaco Pasquale Muccari.
Il primo cittadino innanzitutto contesta quanto sostenuto dai capigruppo di minoranza, secondo cui «si assiste quotidianamente ad un pellegrinaggio, presso l’ufficio tributi, di concittadini che, oltre a chiedere le dovute spiegazioni, non si risparmiano certo in improperi verso gli amministratori».
Muccari sostiene che «l’atteggiamento dei cittadini è composto e rispettoso: essi recepiscono senza problemi le spiegazioni che spesso do anche io».
«Devo, intanto, riconoscere – osserva il primo cittadino – che la “Tari”, rispetto agli anni passati, è aumentata, ma l’amministrazione è del tutto estranea alla determinazione della tariffa.
Mi spiego. I piani finanziari precedenti erano fermi ad un bando di gara risalente a più di quattro anni fa. Il piano finanziario che ha determinato la “Tari”, quest’anno, ha dovuto tenere conto del raddoppio della tariffa (da 90 a 180 euro per tonnellata) per il conferimento dei rifiuti alla discarica consortile. Come ha dovuto tenere conto del fallimento del progetto di raccolta differenziata, con la conseguente restituzione alla Regione di circa 62 mila euro.
La nostra “Tari”, tuttavia, è in linea con quella degli altri comuni, nonostante la situazione di deficit del nostro ente».
Il sindaco, inoltre, mette in evidenza che «la “Tari” in riscossione finanzia un progetto all’avanguardia nel settore, che comporterà l’eliminazione totale dei cassonetti e l’introduzione della raccolta dei rifiuti “porta a porta”».
In riferimento, infine, alla richiesta di istituzione di una commissione consiliare permanente per la lotta all’evasione dei tributi, Muccari rende noto di essere disposto ad istituirla, aggiungendo, comunque, di avere già attivato una rete tra gli uffici comunali, che sta svolgendo «un lavoro di recupero dei crediti encomiabile e con risultati straordinari».

Salvatore Taverniti

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