I CAPITOLI DI FEDERICO D’ARAGONA, PRINCIPE DI SQUILLACE
I Comuni o Universitates che al tempo di Federico d’Aragona facevano parte del Principato di Squillace, in quanto soggetti alla giurisdizione di quel principe, sono, oltre Squillace naturalmente: Borgia, San Floro, Maida, Girifalco, Amaroni, S. Elia ( Vallefiorita ), Palermiti, Centrache, Olivadi, Petrizzi, Cenadi, SanVito sullo Jonio, Chiaravalle Centrale Cardinale, Argusto, Gagliato, Soverato, Satriano, Davoli, S. Sostene e Stalettì; Inoltre Montauro, Gasperina e Montepaone , che sottostavano al governo della Certosa di Santo Stefano del Bosco, erano tenuti ad osservare , per taluni aspetti gli ordinamenti dello Stato di Squillace.
Notevoli erano i vantaggi per le Universitates appartenenti al regio demanio, in quanto potevano amministrarsi con speciali regolamenti o statuti che, essendo di emanazione regale, erano sottoposte per la sola amministrazione della giustizia sub tutela regis, mentre ottemperavano alla vita economica ed amministrativa con regolamenti speciali e locali; inoltre gli Statuti non venivano certo stravolti dal feudatario,così come avveniva nelle città infeudate .
Lo Stato di Squillace chiede ed ottiene la demanialità regia per lungo tempo, godendo in tal modo di ” Capitoli, Grazie, Privilegi, Immunità “ che furono elargite dal re, alle Università ricadenti nella sua giurisdizione, per un lungo periodo.
Il Principe di Squillace Federico d’Aragona, successivamente Re del Regno di Napoli, concesse il 22 settembre 1486 le “Instructiones e Ordinationes” ai “ soi sudditi vassalli” . I Capitoli vengono concessi il 30 settembre dello stesso anno e ripetuti poi negli anni 1487, rispettivamente nel mese di giugno e settembre.
I documenti che pubblichiamo sono stati raccolti da Padre Giuseppe Lottelli, domenicano di Squillace, nel manoscritto “ Squillacij Redivivi” , pubblicati per la prima volta da Guido Rhodio in“ Vivarium Scyllacense “, bollettino dell’ Istituto di Studi su Cassiodoro ed sul Medioevo in Calabria. La trascrizione di questi importanti documenti li ha salvati dal rogo, provocato dai tedeschi nel 1943 , che bruciò gran parte dei registri aragonesi conservati nell’Archivio di Stato di Napoli.
Agazio Mellace
1486, SETTEMBRE 30
Da SQUILLACE
ALIA CAPITULA FEDERICI DE ARAGONIA PRINCIPIS SQUILLACIJ
gratie, & domande, quali per l’università, & homini de la nobile cità de squillace all’ ill.o, e serenissimo principe de squillace, &c. se recercano, che per sua solita clemenza, & benignità se digni concedere ad ipsa cità, & homini de epsa per servitio, & stato de ua illustrissima signoria., & commodo, & pacifico vivere de dicta cità, & suo principato, & districto.
« item supplicano le dicti un.ta, ut supra, perché de tempo antiquo,de quo non extat memoria, fore et sono soliti havere omne anno dui mercati franchi, czoè lo uno sancto fantino, quali se fa poco de fora la dicta cita’ de squillaci, fo, et è franco octo giorni innanti, et octo pò.
lo altro è lo mercato de s.gianne; lo quale se fa dentro la dicta cita’; fo, et è solito essere franco. et olim per lo principe di rossano fo conceduto alla dicta cita’ de squillaci un altro mercato s.agatio, lo quale lo fece franco per giorni octo prò quolibet anno.
che vostra illustrissima signoria se degni acceptarli et confinnarli li dicti mercati a lo modo sopradicto.»
PLACET ILL.MO DOMINO PRINCIPI
« item supplicano le dicti un.ta, ut supra, che v.i.s. se digni concedere che uno dì prò qualibet septimana, czoè lo venneri, se possa fare in la predicta cita de squillaci lo mercato, in lo quale mercato, siano franchi li citatini et homini de dicta cita, et ancho terre, mocti et casali de dicto principato tanto tucti doane, gabelle et scannagio et de omne altra raggione che appartenesse a la corte
PLACET ILL.MO D.NO PRINCIPI
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13 marzo del 1489
da Crotone
Capitula e Concessiones Alphonsi de Aragonia Ducis Calabriae
Capituli e Gratie se dimandano a lo Ill.mo Signore Duca di Calabria , Regio Primogenito, e Vicario Generale per la Università , e homini de la nobile città de Squillace
« Item supplica dieta Un. a, acteso che li homini de le mocte, terre et casali de ipso principato denegano volereno venire in epsa cita ad accompagniare la bandera de la M. a del Signor Rè a li mercati de epsa cita una con li homini de epsa, siccome è debito, che S.I.S voglia ordinare et comandare che dicti homini de dicti mocti,terre et casali de dicto principato habbeano da venire ad accompagniare dicta bandera in dicti mercati. »
Placet Ill.mo D.no Duci Calabriae
FEDERICUS.
Expedita fuerunt proesentia Capitula per I.D.P. Squillacij, Neapoli die VI Iunij MCCCCLXXXVII.
D.nus Princeps mandavit mihi Bartholomeo Costabili.
Joannes Thomasius de Ianuarijs.