Il commissario Pizzini propone la procedura di liquidazione semplificata

Ammonta ad oltre quattro milioni e mezzo la massa passiva accertata dall’organo straordinario di liquidazione che il Comune di Squillace dovrà restituire, reperendo le risorse.
I residui attivi, invece, ammontano a poco meno di due milioni. Sono le conclusioni del lavoro del commissario liquidatore Mario Pizzino, inviato dalla Prefettura nel febbraio dello scorso anno, per l’accertamento dei debiti dopo la dichiarazione del dissesto finanziario decisa dall’amministrazione guidata dal sindaco Pasquale Muccari.
L’organismo straordinario ha proposto alla giunta la procedura di liquidazione semplificata con cui, in pratica, viene riconosciuta ai creditori la restituzione di una somma compresa tra il 40 e il 60% del credito.
Con la procedura semplificata, l’organismo straordinario di liquidazione può stipulare transazioni per la definizione delle posizioni dei creditori, definendo un piano di azione che si estende nel tempo in relazione all’effettiva messa a disposizione delle risorse da parte del comune.
In questo caso è prevista l’offerta di pagamento di una somma variabile tra il 40 ed il 60 per cento del debito, con rinuncia definitiva ad ogni altra pretesa, e con la liquidazione obbligatoria entro trenta giorni dalla conoscenza dell’accettazione della transazione.
Dal punto di vista del comune tale procedura, se accolta, genera, oltre alla riduzione della massa passiva, l’importante effetto positivo di evitare all’ente risanato le ulteriori richieste del creditore che vi aderisce, mentre per i creditori, a fronte di una riduzione dell’importo vantato, vi è la certezza di essere pagati in tempi brevi rispetto all’avvenuta transazione. In particolare, dei debiti accertati due milioni e 200 mila euro sono da riconoscere, 280 mila riguardano posizioni per cui è stata avviata la procedura di esclusione, e altri due milioni circa sono relativi a partite debitorie, in istruttoria, trasmesse dai responsabili degli uffici.
A ciò bisogna aggiungere la somma di 800 mila euro per residui passivi non ancora istruiti, in attesa della verifica dei titoli giuridici comprovanti il debito. Come sostenuto dal commissario, inoltre, la riscossione dei residui attivi risulta avviata, ma esigua, per cui vengono avanzate perplessità in merito ad un effettivo realizzo integrale e rapido.
La vendita dei beni immobiliari già avviata, peraltro, non pare costituire una risorsa sufficiente per il soddisfacimento dei creditori. Quel che si attende ora dall’amministrazione comunale è innanzitutto la decisione di aderire o meno alla proposta dell’organo commissariale della procedura semplificata e, quindi, l’avvio di tutte le azioni per il reperimento delle risorse necessarie.
D’altra parte, come affermato di recente dal sindaco Muccari, giungono rassicurazioni da Roma circa l’apertura di spazi finanziari per i comuni che hanno recentemente dichiarato lo stato di dissesto.
E ciò potrebbe favorire la conclusione delle operazioni avviate con la delibera di riconoscimento del dissesto finanziario.

Salvatore Taverniti

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