Chiuse le indagini su 25 indagati coinvolti nel giro di droga

“Caffè”, “birra”, “birretta”. Veniva utilizzato un linguaggio da bar per comprare, detenere e vendere sostanze stupefacenti, da parte di un gruppo di persone del comprensorio di Squillace.
Cocaina, eroina e marijuana sono le sostanze detenute illegalmente e messe in commercio tra Squillace, Vallefiorita, Borgia, Amaroni e Girifalco.
Il sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Vincenzo Capomolla ha chiuso le indagini su 25 indagati coinvolti nel giro di droga. Giovani, uomini e donne, che avrebbero comunicato tra loro, utilizzando nomi in codice per indicare il tipo di sostanza stupefacente, per non essere scoperti.
La decisione del magistrato è giunta al termine di una complessa attività di indagine svolta durante gli anni 2012 e 2013 dai carabinieri della stazione di Squillace, guidati dal luogotenente Antonio De Nardo, con il maresciallo Raffaele Mosca e coadiuvati dal nucleo operativo dei carabinieri di Girifalco, agli ordini del luogotenente Pasquale Mendicino, sotto le direttive del Comando Compagnia. Dall’operazione, denominata “Clean the town”, sono emerse anche responsabilità sulla commissione di reati contro il patrimonio per finanziare l’acquisto della droga.
Nel corso dell’attività investigativa i militari hanno proceduto anche al sequestro di un ingente numero di piante di canapa indiana e di diverse dosi di cocaina ed eroina.  L’intervento è stato svolto anche con l’ausilio di attività tecniche, oltre a riscontri sul territorio.
Nell’ambito della stessa inchiesta è saltato fuori anche il nome di Angelo Antonio Maletta, il cinquantenne il cui cadavere è stato ritrovato nella mattinata dell’8 febbraio nelle campagne tra Borgia e Girifalco. L’uomo è stato ucciso da colpi d’arma da fuoco poco distante dall’uscio del casolare rurale del podere di sua proprietà in contrada Cannavù, nel territorio del comune di Girifalco, dove si era recato per effettuare dei lavori agricoli. Sul movente del delitto sono in corso le indagini da parte dei carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Girifalco e del reparto operativo del Comando provinciale.
Gli inquirenti stanno seguendo alcune piste tra cui quella secondo la quale l’omicidio potrebbe essere maturato nel mondo della droga. Tornando all’inchiesta chiusa dal sostituto procuratore Capomolla, gli altri indagati, tutti a piede libero, sono  13 persone residenti a Squillace;  tre residenti a Girifalco; due a Vallefiorita; due a Palermiti; una ad Amaroni; una a Montauro, mentre altri due sono rispettivamente di Guardavalle e di Catanzaro. Ieri mattina, i carabinieri hanno notificato a ciascuno l’avviso di conclusione delle indagini.

Salvatore Taverniti

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