Bando cimitero: la consigliere Mungo chiede che la commissione sia sganciata da rapporti politici

Rendendo pubblico il provvedimento di nomina della commissione giudicatrice per i lavori di ampliamento del cimitero comunale di Squillace firmato dal responsabile del settore tecnico del Comune, la consigliera comunale di opposizione Anna Maria Mungo sostiene «che si sia proceduto in modo troppo avventato e superficiale», dicendosi «certa che si procederà immediatamente, per ragioni quantomeno di opportunità, alla rimodulazione della commissione, inserendo componenti sganciati dall’organo politico, considerato che un componente è stato assunto per titoli quale fiduciario dell’amministrazione comunale attraverso l’art. 110 del Testo unico degli enti locali e un altro componente è legato da rapporti di stretta parentela con il sindaco, essendo sua nipote, da poco assunta al Comune per la rendicontazione dei fondi Pnrr».
Il sindaco Pasquale Muccari, replicando, precisa che «la nomina della commissione è avvenuta nel pieno rispetto della legalità e dell’indipendenza degli organi gestionali». Il sindaco fa anche una cronistoria della vicenda relativa al cimitero, sostenendo che in relazione ai lavori di ampliamento vi era stata già una prima gara andata deserta. «Dopo l’invito di altre tre ditte – aggiunge – avendo ricevuto delle offerte, anche per esigenza di imparzialità e trasparenza, il responsabile unico del procedimento ha ritenuto correttamente di nominare una commissione per la sola apertura delle buste».
Dunque, per Muccari «le malcelate accuse della Mungo sono capziose e prove di fondamento se soltanto si rilette su alcune considerazioni». E spiega che «la commissione è composta da dipendenti assunti regolarmente a vario titolo dal Comune, anche a tempo determinato, in attuazione delle procedure previste dalla legge; la nomina di commissari esterni all’ente avrebbe comportato esborsi inutili per gli squillacesi».
Muccari conclude sottolineando che la commissione nel caso specifico non ha discrezionalità nella valutazione delle offerte, essendo stato stabilito nel bando quale criterio per la scelta del contraente quello del minor prezzo, con la conseguenza che non vi sono margini di opinabilità di fronte a dati oggettivi quali sono appunto mere cifre matematiche.

Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud 2 settembre 2023

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