Annullare la determina per il servizio svolto dalla ditta Sieco

Annullare in autotutela la determina e ricalcolare le somme dovute per il servizio svolto alla ditta Sieco. E’ la richiesta avanzata al sindaco Pasquale Muccari e all giunta di Squillace dai consiglieri dell’opposizione Franco Scicchitano, Vittorio Froio, Aldo Zofrea, Ruggero Mauro, Vincenzo Lioi e DomenicoPassafaro.
Come reso noto dalla minoranza, il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti è stato affidato con ordinanza urgente del sindaco alla Sieco, per sei mesi, per l’importo di 36 mila euro al mese.
Dopo una fase di start up di 60 giorni, la ditta lo ha attivato con quindici giorni in ritardo, il 16 novembre scorso, per cui ciò, sempre secondo i consiglieri di minoranza,  ha creato maggiori conferimenti di rifiuti indifferenziati alle discariche, creando un danno economico per il comune di Squillace.
«Il ritardo – sottolineano – non è stato motivato dalla ditta e non è stato contestato dal sindaco.                                                                                                                                                                               Non solo, alla ditta è stato liquidato l’intero mese di novembre con determina del 12 gennaio, in cui si afferma anche che la percentuale di raccolta differenziata raggiunta per il 2015 è pari al 65% e che per effetto della legge il comune potrà beneficiare per il 2016 della riduzione del 30% della tariffa base prevista per lo smaltimento dei rifiuti urbani indifferenziati».Oltre alla somma liquidata, i gruppi di minoranza contestano i dati. Secondo quelli in loro possesso, risulta che il comune di Squillace non dovrebbe aver raggiunto nemmeno il 25% di differenziata.
«Contrariamente, quindi, a quanto affermato in determina – aggiungono – nessuna riduzione della tariffa si applicherà per il conferimento dell’indifferenziata per il 2016, anzi il comune dovrà pagare una penalità».
I sei consiglieri, dunque, puntualizzano che «le conseguenze dell’atto potrebbero avere risvolti contabili, amministrativi, disciplinari e penali per il responsabile del settore e per la giunta, per cui, se non sarà annullata la determina, si procederà alla segnalazione degli atti alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica».

Salvatore Taverniti

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