Ancora disagi per la carenza di acqua

Anche ieri si sono ripetuti i disagi a Squillace Lido per un disservizio nell’erogazione dell’acqua potabile nella mattinata. È stato lo stesso sindaco Pasquale Muccari ad avvisare l’utenza attraverso il suo profilo social intorno alle 6.30.  “Anche quest’oggi Sorical ci lascia senza acqua a Squillace Lido”, ha scritto.
Una situazione che si sta ripetendo ormai con una certa ciclicità  da questa estate. Anche ieri vi sono state conseguenze per le scuole, che necessariamente hanno sospeso le attività per mancanza d’acqua, e per le attività commerciali, oltre che naturalmente per le famiglie. Dalle risposte che si leggono sotto il post del sindaco, emerge l’indignazione della gente: c’è chi propone una class action contro la società che gestisce il servizio e chi riferisce l’intenzione di un gruppo di persone di bloccare la statale 106 per protesta. Intanto, Nausica Scalese, attivista di “Schierarsi”, l’associazione culturale di Alessandro Di Battista, ha inviato la segnalazione del disservizio idrico a Sorical,  società di gestione del servizio idrico regionale, e per conoscenza alla Prefettura di Catanzaro.
“La popolazione del comune di Squillace – scrive Scalese – è costantemente soggetta a ripetute interruzioni del flusso idrico. Si ritiene inammissibile che un disservizio di così grave impatto per la popolazione avvenga senza tempestivo preavviso da parte dell’azienda. L’interruzione del servizio di erogazione idrica ripetuta e senza adeguato preavviso, rappresenta, in modo particolare per coloro che lo subiscono direttamente, un fatto gravissimo per l’impossibilità di soddisfare le esigenze di vita primarie.
Non è un caso che l’Onu abbia classificato l’acqua ”un diritto umano universale e fondamentale”, e che il codice penale configuri l’interruzione improvvisa ed ingiustificata del servizio di erogazione idrica come reato”. La Scalese fa anche la cronologia degli episodi di disservizio idrico verificatisi a Squillace dall’estate scorsa fino a ieri. “Si confida – conclude – in una presa di coscienza da parte dell’azienda, in un solerte intervento risolutivo affinché non si ripetano ulteriori disservizi. In caso contrario, si potrebbe valutare la strada giudiziale dell’esposto in Procura”.
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud 21 nov 2023

Lascia un commento