A Tgcom24 l’intervista al prof. Marco Mellace di Squillace

“Dal sostegno ai miei alunni, i miei lavori sono arrivati in tutto il mondo. Una passione trasversale che ha raggiunto lʼapice nella Didattica a distanza”

“La scuola, e anche quella del futuro, dovranno continuare a essere in presenza, perché non può mancare il contatto insegnante-alunni, ma prof e studenti non devono trascurare la tecnologia. E la Dad ce lo ha ricordato”.
E’ carico per il rientro in classe Marco Mellace, 43 anni, da 6 docente di sostegno all’Iss Luca Paciolo di Bracciano (Roma), ma da tre meglio conosciuto come Flippedprof. “Ho preso il nome dalla metodologia FlippedClassroom, classe capovolta, – spiega a Tgcom24. – e mio maestro è stato il collega Claudio Marchesano, papà del canale YouTube Matematica Capovolta. Io, però, non mi occupo di ricostruzioni 3d solo per la mia materia, economia aziendale, ma principalmente per letteratura, storia, storia dell’arte e posso vantare mille video, unici al mondo per la loro completezza”.
Come nasce il progetto di Flippedprof che ha toccato l’apice durante la chiusura della scuola per coronavirus e che riceve riconoscimenti da tutto il mondo?
“Vivo di passioni e sono sempre stato poliedrico, come mi ha insegnato mio padre. Laureato in economia, ma amo la storia, l’arte, la letteratura, il disegno in 3d. E quindi ho pensato, perché non condensare tutto a fini didattici? Lo sfogo di un alunno durante una lezione di Storia in dialetto romanesco (“A’ professo’, ma sta rovina com’era fatta?”) mi ha dato la sveglia: nasce così la mia didattica di supporto su piattaforma multimediale multidisciplinare”.
Con che risultati?
“Tra marzo e maggio il mio canale Youtube, che a settembre ha compiuto 3 anni, è passato da 2mila iscritti a 8.500, con contatti di colleghi e alunni che arrivano non solo da tutta Italia, ma anche da Usa, Africa, Australia… E con ricostruzioni 3d che hanno registrato oltre 70mila visualizzazioni. Il passaparola tra colleghi è stato fondamentale. Posso dire di essere più conosciuto all’estero che nella mia scuola che ha tre sedi. E ogni commento rappresenta per me una medaglia. Come quello dello storico Alessandro Barbero sotto il video sulla Seconda Guerra Mondiale o quello del fan americano che mi ha paragonato a Mr Pavarotti e Mr Morricone.
La playlist di storia dal neolitico al Medio Evo ha ottenuto un grande successo. Dietro, infatti, non ci sono fini commerciali, anche se per un frammento da un minuto e 17 secondi sulla barca del principio di Archimede trasmesso su Discovery Channel riceverò una sterlina simbolica. Ma sicuramente il miglior riconoscimento arriva dall’alunno che mi scrive, riguardando i miei video al mare, dicendo di aver finalmente capito l’argomento”.
Un prof da primati?
“Direi di sì: sono il primo insegnante a fare ricostruzioni 3d multidisciplinari; forse il primo ad avere anticipato anche la Didattica a distanza, se vogliamo. Sicuramente il primo a far rivivere tutta Sparta, anche al tempo dei micenei, Siracusa, Paestum, Neapolis e la Magna Grecia. Di ciò finora esistevano solo ricostruzioni parziali. Ma il mio lavoro, basato su solide basi storiche e scientifiche, è il primo in assoluto e sfata miti e leggende. Su Sparta stessa, per esempio, non una città brutta e militarizzata, ma meravigliosa e con un’Acropoli tanto quanto la rivale Atene”.
Come mai, pur vivendo a Roma il suo sguardo è rivolto in particolare alla Magna Grecia?
“Ho ricostruito il Colosseo, come le campagne di Giulio Cesare, ma ho origini calabresi e sono d’accordo con chi afferma che la Gran Bretagna sta agli Usa come la Grecia sta alla Magna Grecia. Per questo mi sono dedicato allo studio e alla realizzazione non solo delle antiche grandi civiltà o città, ma anche alle più sconosciute, non presenti sui libri di storia, come Locri Epizefiri, nella Locride. Vorrei che i ragazzi del Sud prendessero coscienza che i loro territori erano di una ricchezza immensa”.
I suoi video sono di pochi minuti come di 50, quasi quanto un film. Quanto tempo impiega?
“La passione mi velocizza nella produzione. Nello studio sono supportato dal collega greco Andreas Arcadios. Per le parti parlate in inglese mi sono avvalso dell’aiuto di una collega di lingue. Per l’animazione, invece, mi sento un novello Walt Disney. Su powerpoint disegno 8 sagome dei miei personaggi da far muovere negli ambienti ricostruiti. A tutto ciò aggiungo testi e musica. Non impiego troppo tempo e ho realizzato due postazioni di lavoro, a casa mia e a casa dei miei a Ladispoli, per poter creare i miei video ovunque”.
Comprensibili le ricostruzioni 3d di storia, ma per economia aziendale?
“Assicuro che con il mio video sulle cambiali i miei alunni hanno compreso perfettamente l’uso, per esempio. Inoltre ci tengo a dire che un quinto della mia produzione è dedicata alla matematica. Anche se la ricostruzione della Rivoluzione Francese o quella delle Crociate hanno sicuramente avuto più successo negli ultimi mesi”.
Il suo lavoro preferito?
“Sicuramente la Cerveteri etrusca, mai realizzata da nessuno. Ma anche Paestum, Babilonia, il palazzo di Cnosso… Per Sparta ho seguito gli scritti di Pausania e in più il collega greco è andato sul posto per indicarmi dove esattamente si trovava l’Acropoli, ignota a tutti”.
I prossimi, se possiamo anticiparli?
“Sto lavorando su Ercolano e all’Ur dei Sumeri. Mi è stata richiesta una collaborazione per una casa multimedia che è il mio mito perché si occupa di divulgazione in Tv ad altissimi livelli. Parte anche un altro progetto che con una mostra girerà il mondo, in collaborazione con l’Unesco e il ministero degli Affari Esteri, perché sono stato considerato tra i testimonial dell’Italia all’estero. Per tutto, dita incrociate”.
E’ questa la scuola del futuro?
“No, la scuola deve rimanere in presenza, con il contatto diretto tra prof e alunno”
Il suo messaggio alla scuola che ricomincia?
“Non solo libri anche se sono sempre molto contento di avvicinare ai testi i ragazzi che visualizzano i miei video. A tutti, colleghi e alunni, l’invito è a imparare a utilizzare tutti i programmi informatici e a studiarli funzione per funzione, perché tornano sempre utili”.

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