Un riconoscimento ufficiale per il vicebrigadiere dei carabinieri Salvatore Di Leo

Lo scorso 3 marzo, libero dal servizio, si è prodigato durante l’evento incendiario che ha distrutto il ristorante “La Cena di Afrodite”, a Squillace Lido.
Ora la giunta comunale chiede al prefetto di Catanzaro di tributargli un riconoscimento ufficiale. Il vicebrigadiere dei Carabinieri Salvatore Di Leo, in forza al Nucleo investigativo del comando provinciale di Catanzaro, alle ore 3.40 del 3 marzo, in quel momento libero dal servizio, è stato svegliato dal fragore delle fiamme che stavano divorando il ristorante, situato vicino alla sua abitazione. Constatato che l’incendio stava raggiungendo un serbatoio di gas di grosse dimensioni e altre piccole bombole di gpl, poi esplose, ha provveduto ad allertare gli ignari vicini perché evacuassero rapidamente le loro abitazioni, le cui finestre stavano per essere lambite dal rogo. Vista la pericolosità della situazione e al fine di evitare conseguenze più gravi, ha sollecitato l’intervento sul posto dei vigili del fuoco, prestando assistenza a due famiglie del suo stabile in preda al panico, con la presenza rispettivamente di due bambini in tenera età  e di due persone anziane e un disabile.
Ha poi provveduto a posizionare la sua automobile sulla carreggiata in modo da bloccare il transito ai veicoli provenienti dal lungomare di Squillace.
Dopo circa dieci minuti dall’avvenuta evacuazione delle abitazioni, ha preso fuoco il bombolone del gas dalle cui valvole di sicurezza si sono sprigionate colonne di gas che, incendiandosi, creavano pericolo per l’incolumità pubblica.
In attesa dell’arrivo dei pompieri e delle forze dell’ordine, Di Leo si è adoperato a tenere lontana la gente scesa in strada e i curiosi che cercavano di avvicinarsi all’area interessata dal rogo.
La giunta municipale squillacese, presieduta dal sindaco Pasquale Muccari, ritiene che il vicebrigadiere abbia adottato un comportamento esemplare, prodigandosi anche a rischio della propria incolumità per trarre in salvo altre vite umane, per cui propone che a Di Leo venga  tributato un adeguato riconoscimento, affinché sia di esempio alla collettività.

Salvatore Taverniti

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