Si stacca un cornicione da una palazzina in Via Fuori le Porte

Emergenza nell’emergenza alle case popolari comunali di edilizia residenziale pubblica, a Squillace. Una parte del cornicione dello stabile che si trova nella traversa di viale Fuori Le Porte, alle spalle della statua di Padre Pio, è crollata finendo sul marciapiedi sottostante, per fortuna senza causare danni alle persone.
Un crollo che, comunque, avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi, in quanto un pensionato che abita nello stesso stabile era seduto a godersi il sole a pochissima distanza dal punto in cui sono caduti i calcinacci.
È stato poi lui stesso a telefonare alla polizia locale per segnalare l’episodio.
Intervenuti sul posto, gli uomini della municipale hanno transennato la zona sottostante e messo in sicurezza l’area intorno allo stabile, delimitandone l’intero perimetro, in attesa dell’arrivo dei vigili del fuoco, allertati per la valutazione e l’eliminazione della altre parti pericolanti.
Il cedimento della porzione di cornicione sarebbe avvenuto sia per la vetustà dell’immobile che per l’effetto dei fenomeni atmosferici nel tempo.
Lo stabile è stato edificato verso la fine degli anni Quaranta, nell’immediato dopoguerra. È di proprietà comunale ed era stato costruito in seguito ad un’alluvione che aveva danneggiato fortemente le abitazioni di alcune famiglie squillacesi dell’epoca.
Dislocati su due livelli, vi sono otto alloggi ora in uso ad altrettanti nuclei familiari. Sul posto si sono recati poi il sindaco Pasquale Muccari e il responsabile dell’ufficio tecnico comunale Antonio Macaluso, oltre ad una squadra dei vigili del fuoco del distaccamento volontari di Girifalco, con un’autoscala del comando provinciale di Catanzaro.
Il lavoro dei pompieri è stato finalizzato alla messa in sicurezza dell’intero cornicione della palazzina che è stato spicconato nelle parti ammalorate e crepate per prevenire ulteriori cedimenti e pericoli per l’incolumità pubblica, in attesa di un risolutorio intervento di rifacimento da parte del comune.

Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud)

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