La Domus Pacis : un anno proficuo di attività culturali e sociali

Valorizzazione di siti storici squillacesi (chiesa gotica del 1200, casa di Cassiodoro, antiche botteghe), organizzazione della “due giorni” “Buongiorno ceramica” in collaborazione con il Comune, convegni e dibattiti culturali, storici e di carattere sociale, viaggi e pubblicazione di libri. Questi alcuni dei progetti portati a termine con successo dall’associazione culturale “Domus Pacis” di Squillace.
Li ha illustrati il suo presidente Paolo Cristofaro nel corso dell’assemblea dei soci svoltasi nelle sede sociale di via Santi Apostoli, aperta al dibattito con la cittadinanza. «Quest’anno – ha affermato Cristofaro – abbiamo esteso l’invito ai cittadini squillacesi per dimostrare la nostra apertura al confronto, trasparenza e determinazione nel rafforzare la coesione tra i nostri concittadini». Dopo l’introduzione del segretario Davide Samà, il presidente ha reso noto che le varie attività sono state svolte con pochissime risorse, ma con estrema passione.
Nell’occasione sono stati presentati tre nuovi membri operativi, Riccardo Spanò, Anna Facciolo e Carla Megna, che collaboreranno con il consiglio direttivo, composto oltre che da Cristofaro, Samà, da Maria Rosa Commodaro, Agazio Luca Maida, Giuseppe Abbruzzo, Carmela Facciolo e Nicola Talarico. «Ho invitato questi tre nuovi membri a prendere parte alle nostre attività – ha sottolineato il presidente – convinto che solo crescendo si possa migliorare nel lavoro di gruppo e cosciente della loro capacità di apportare un contributo ulteriore».
Il parroco don Enzo Iezzi avrà il ruolo di assistente spirituale, figura utile per lavorare all’unione e per ribadire i valori spirituali e culturali che animano il lavoro del sodalizio. Cristofaro ha poi sottolineato la natura apolitica dell’associazione.
«Anche in vista delle prossime amministrative – ha rimarcato – vogliamo unire e non dividere; vogliamo che interessi di altro genere rimangano fuori. Nessuno di noi ha obiettivi elettorali. Se qualcuno del gruppo dimostrerà di avere altri fini, sarà costretto a dimettersi. La nostra associazione lavora per la città e per la cultura».

Salvatore Taverniti

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