“Ancora su sant’Acacio, martire di Bisanzio” è l’ultimo libro di Lorenzo Viscido

“Ancora su Sant’Acacio, martire di Bisanzio” è il titolo dell’ultima fatica di Lorendo Viscido, studioso squillacese che vive negli Usa, noto per i suoi studi sulla Calabria medievale e su Cassiodoro.
Dopo “Studi sul martire Acacio il Cappadoce”, quelli raccolti nel nuovo volume contribuiscono a far conoscere in maniera sempre più approfondita la figura del martire e il culto di cui egli divenne oggetto nel corso dei secoli.
Sulla figura di Acacio (o Agazio), che è il santo patrono di Squillace e compatrono dell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, Viscido ha più volte dedicato approfonditi studi, anche con interessanti articoli pubblicati sulle più prestigiose riviste nazionali e straniere e con la traduzione dal greco del “martyrion”, che, con ritocchi, viene riproposta nel suo ultimo libro.
Nel primo capitolo, Viscido, tra l’altro, propone alcune osservazioni sulla festa della traslazione delle reliquie di Sant’Agazio, che ogni anno, a Squillace, si celebra il 16 gennaio; nel secondo, già apparso in versione inglese, in “Studi sull’Oriente Cristiano”, l’autore contesta alcune tesi di David Woods, sul martirio del santo; mentre nel terzo, Viscido rende nota una testimonianza scoperta tra antichi manoscritti relativa ad un miracolo di Sant’Agazio.
Lorenzo Viscido è stato per alcuni anni ricercatore nel dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università di Salerno e nel Dipartimento di Filologia classica dell’Università della Calabria.
Dopo aver insegnato nei licei italiani, si è trasferito con la famiglia negli Usa, dove ha svolto attività didattica sia nel liceo scientifico “Scuola d’Italia” di New York, sia nell’Università di Danbury (Connecticut). Si è distinto come poeta latino nei certami vaticani del 1983, 1985 e 1986, riscuotendovi “publicae laudes” e la medaglia d’oro. Come poeta latino si è anche distinto nel certame catulliano del 1984, in cui ha ottenuto la medaglia d’argento.
Viscido è pure filologo e i suoi interessi di studio sono stati finora rivolti a S. Girolamo, S. Agostino, Clemente Alessandrino, Cassiodoro Senatore, Paolo Diacono e all’innografia bizantina.
Ora gli squillacesi gli dovrebbero essere grati anche per aver reso noti svariati aspetti del loro santo patrono.

Carmela Commodaro

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