Allagamenti e smottamenti per il maltempo del 19 novembre

Il maltempo del 19 novembre ha causato non pochi disagi e danni anche nel territorio di Squillace e del comprensorio. A subire le conseguenze più gravi la frazione marina di Squillace, dove si sono registrati allagamenti in seminterrati, garage e magazzini e smottamenti vari sulle strade.
La vecchia sede della strada statale 106 tra Copanello e Squillace Marina è stata allagata e chiusa al traffico, per alcune ore, al km 176,600 e dal km 179,000 al km 180,000. Problemi di smottamenti anche sulla provinciale 53 “Madonna del Ponte” e sulla 162/2, che collega la zona marina con Squillace centro e i comuni dell’entroterra.
Per la grande quantità di acqua riversatasi sulla strada, i canali di scolo, soprattutto quelli  a monte del quartiere marino e i tombini non hanno retto, tanto che l’acqua si è riversata per le strade del centro abitato di Squillace Marina, invadendo i siti più bassi.
Allagato anche il quadrivio di Squillace Lido, il tratto di strada di località “Gebbiola” e “Impise” e i locali del supermercato “Carrefour”, in questo periodo in fase di ristrutturazione. Nella frazione “Fiasco Baldaya” una frana ha invaso la piazzetta principale.
Forti disagi hanno subito gli automobilisti in transito sulle strade esterne e interne: un uomo, che a bordo della sua auto si stava recando al lavoro, è stato tratto in salvo da alcuni volontari nei pressi della stazione ferroviaria di Squillace. Carabinieri, vigili urbani e volontari dell’associazione “A.Ge.Pro.” sono intervenuti per prestare soccorso alla popolazione e per liberare dall’acqua gli scantinati e le abitazioni al piano terra: colpiti soprattutto i condomìni  “Catone 2”, “Lapiana”, “Baiocco”, “Gatto”, “Loiacono”, oltre a strutture e infrastrutture di via dei Feaci, via Olimpia e via della Stazione.
Il sindaco Guido Rhodio, con l’assessore alla Protezione civile Nunzio Pipicella, i vigili urbani e l’ufficio tecnico, è rimasto in stretto contatto con carabinieri, Provincia, Prefettura e Protezione civile, al fine di monitorare la situazione e adottare misure per prevenire e ridurre gli effetti conseguenti alle avverse condizioni del tempo.
Chieste, in particolare, alcune pompe idrovore per consentire lo smaltimento dell’acqua nei locali interessati e l’urgente apertura al transito della strada provinciale 162/2. Nel centro storico, in via precauzionale, è stato sconsigliato l’uso dell’acqua dei rubinetti a fini potabili. Sul territorio del Coi (Centro operativo intercomunale) sono stati diversi gli interventi operati dai volontari, in stretto contatto con la Protezione civile regionale e i sindaci. Ad Amaroni, danni alla rete delle acque bianche, in alcune abitazioni private e nelle aziende agricole di località “Petruso” e “Maiorizzini”, sempre per via degli allagamenti.
A Vallefiorita, dove non si sono registrati particolari problemi, il Coc (Centro operativo comunale) è rimasto, comunque, attivo per tutta la giornata.
«A distanza di soli due anni, la storia si ripete (garage  allagati, cantine devastate, strade piene di fango e detriti), senza che niente e nessuno sia intervenuto per scongiurare l’ennesima devastazione dei quartieri di Squillace Lido e di Gebbiola».
Lo afferma il capogruppo di minoranza del consiglio comunale di Squillace Franco Caccia.  «Avevamo sollecitato – aggiunge – il sindaco Rhodio e i rappresentanti delle diverse amministrazioni pubbliche interessate, Anas, Provincia, Consorzio di bonifica, a predisporre interventi tempestivi e risolutivi. Si registrano carenze da parte di chi ha il dovere di assicurare una corretta e programmata gestione del territorio».
Caccia segnala  la scarsa manutenzione dei canali di scarico delle acque piovane e parla di «temporalità sospetta della frequenza con cui si verificano le esondazioni del fiume Alessi». «Tali eventi – afferma – sono diventati una prassi dopo i lavori dell’arteria della nuova strada statale 106. C’è un nesso causale tra questi due accadimenti? E’ vero, come da più parti si denuncia, che i lavori citati hanno determinato una radicale  modifica del naturale flusso del fiume?  Perché la ditta incaricata dei lavori ha accumulato da mesi, indisturbata,  montagne di materiale di risulta all’argine del fiume?». Per Caccia, inoltre, la popolazione e le imprese di Squillace Lido, vittime dell’alluvione di martedì scorso, hanno dovuto gestire i disagi e le difficoltà facendo leva solo sulle proprie forze e sui pochi mezzi a loro disposizione.
«Nessuna istituzione, pubblica, privata o di  volontariato – rileva – è intervenuta. All’ assenza di interventi di  protezione civile comunale si sono, infatti, aggiunte le indisponibilità dei mezzi e del personale apposito della Regione Calabria, pare perché la sede regionale della protezione civile sia stata anch’essa allagata con conseguente indisponibilità di mezzi e uomini. A tali gravi e colpevoli assenze si è aggiunta l’impossibilità di ricevere risposte da parte dei vigili del fuoco. Domanda al Prefetto, ma a chi si deve rivolgere il cittadino vittima di calamità?».
Dopo il nubifragio, a Squillace Lido la situazione si avvia a tornare alla normalità. La frazione marina ha subito i danni più gravi, come anche le vicine località “Gebbiola” e “Impise”. Qui momenti di autentica paura sono stati vissuti da una famiglia costretta a scappare via di casa per l’arrivo di un’ondata di acqua e fango. La loro villetta, infatti, adiacente al torrente “Ficarella”, è stata invasa dal suo straripamento. Danni ancora più gravi ha registrato la struttura del vicino supermercato che si affaccia sulla vecchia sede della statale 106 ionica.
L’allagamento l’ha reso inagibile, proprio mentre era in fase di ristrutturazione. L’acqua piovana, i detriti e il fango hanno fatto ingrossare il piccolo ruscello “Ficarella”, inondando la struttura e la strada statale e ostruendo il pontino che consente lo sbocco a mare.
Ieri (venerdì), personale dell’Anas ha provveduto a ripulire completamente il pontino; l’opera sarà proseguita lunedì dagli operai del Consorzio di bonifica, che provvederanno a bonificare gli argini del torrente. Interventi necessari per scongiurare nuovi pericoli e disagi alla pubblica circolazione e alle strutture in caso di eventuali avverse condizioni meteorologiche.

Salvatore Taverniti

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