Furti a Squillace: pubblichiamo la lettera inviataci dalla maestra signora Maresa Rhodio

Ciao! Mi rivolgo a te che hai approfittato della mia totale fiducia! Avrei preferito che la porta del mio domicilio fosse stata scardinata da veri ladri e non subire questa azione impensabile, sotto i miei occhi e quelli di Milena (disabile).
La tua coscienza ti deve far pensare a quello che hai fatto, come l’hai fatto e a chi l’hai fatto! Non perché io sia speciale nei confronti degli altri derubati, ma lo ero per te.
Quello che hai preso è il frutto di 40 anni del mio onesto lavoro e pagato con sacrifici e con tanto amore, perché i gioielli a me piacciono e avrei voluto che le mie nipotine, da grandi, avessero quello che la loro nonna ha comprato, con tanto amore e sudore, anche per loro.
Non ho voluto segnalarti ufficialmente, anche per rispetto dei genitori. L’azione che hai compiuto l’ho scoperta circa un mese e mezzo fa.
Ora guardo e riguardo le scatole delle “goliere” nell’armadio o il contenitore rosso sul comò: dentro più nulla o briciole forse non gradite. Quello che ho perso, ho perso, ma salvati dal baratro! So che del mio oro non è rimasto nulla, ma se vuoi agire da persona perbene e pentita, fammi sapere se posso ritrovare qualcosa da qualche parte.
Ti saluto nello stesso modo in cui tu hai salutato me…

Maresa Rhodio

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