Suor Maria Telma Ramos Beckhauser e suor Tais Ramos Martins De Oliveira hanno professato i voti perpetui

«Tre terre, tre culture, una sola fede». Mons. Raffaele Facciolo, vicario episcopale per la cura delle Confraternite dell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, ha salutato così le due suore che hanno professato i voti perpetui nella basilica cattedrale di Squillace.
Un’autentica festa per l’arcidiocesi, per la comunità locale e per la comunità contemplativa “Vivarium” di Squillace, dove suor Maria Telma Ramos Beckhauser e suor Tais Ramos Martins De Oliveira vivranno la loro clausura, fra le altre consorelle carmelitane “Messaggere dello Spirito Santo”.
Le due suore sono brasiliane e provengono da una comunità contemplativa della Francia. Mons. Facciolo, dopo aver portato i saluti dell’arcivescovo metropolita mons. Vincenzo Bertolone, ha sottolineato che la famiglia carmelitana è una scuola ricca di alta spiritualità.
La celebrazione eucaristica è stata presieduta dal superiore generale delle “Messaggere dello Spirito Santo”, padre Rothmans Darles De Campos, presenti il padre generale del ramo maschile Fra’ Diego Santana, i parroci mons. Giuseppe Megna e don Fabrizio Fittante e padre Costant Phuati, rettore del santuario di Gimigliano.
L’evento ha richiamato tanti fedeli per accompagnare suor Maria Telma e suo Tais verso la loro scelta definitiva nella comunità contemplativa squillacese intitolata a Santa Teresa di Gesù Bambino.
E’ stata una cerimonia intensa e commovente, che ha visto la partecipazione delle suore del monastero squillacese, con la responsabile per l’Italia suor Anna Paula. Padre Rothmans, nell’omelia, ha puntato l’attenzione sull’entusiasmo, «che è il combustibile che ci porta a Dio».
«Dobbiamo essere entusiasti – ha rimarcato – della vita e del mondo in cui viviamo, essere audaci nello spirito di Gesù. E’ necessario tanto coraggio, bisogna trarre il massimo possibile dalla vita, prendere una posizione per far sì che la propria vita venga vissuta. Manteniamo accesa la fiamma del nostro amore per Dio: la nostra contemplazione è evangelizzazione per natura».

 Salvatore Taverniti

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