Ricerca Telethon; anche una squillacese , Giada Juli, tra i giovani ricercatori per le malattie rare

Un pezzo di Squillace nella ricerca Telethon. Giovani menti crescono; e, se sono calabresi, la gioia è maggiore. Fra i ricercatori di Telethon c’è, infatti, Giada Juli, giovane professionista squillacese, di poco più di 29 anni d’età.
All’Università della Calabria ha conseguito la laurea di primo livello ed ha poi studiato all’Universidad Complutense di Madrid, con una borsa di studio del progetto Erasmus.
All’Università di Tor Vergata, a Roma, invece, ha conseguito la laurea magistrale in “Biologia cellulare e molecolare”, con 110 e lode.
Tanto le è valso per concorrere al dottorato di ricerca che ha vinto insieme a giovani biologi di tutto il mondo. Sotto la guida del professor Fabrizio Loreni, del Dipartimento di Biologia, ha condotto a termine un progetto di ricerca cofinanziato da Telethon sui meccanismi molecolari della sintesi proteica finalizzati ai progressi scientifici relativi alla rara “anemia di Diamond-Blackfan” e del tumore prostatico.
Durante il triennio del dottorato di ricerca, che si concluderà fra qualche mese, Giada ha partecipato a diversi meeting internazionali, tra cui quello organizzato dalla “European Molecular Biology Organization”, a Heidelberg, in Germania, ed ha proseguito la sua attività di ricerca lavorando per alcuni mesi anche presso l’Università di Southampton (Gran Bretagna). Ha relazionato in simposi e convegni internazionali in diverse città italiane ed europee.
Giada, d’altra parte, è “figlia d’arte” (il suo papà è uno psichiatra) ed ha una sorella psicologa e un fratello farmacista. Alla domanda sui progetti per il futuro, risponde che sarebbe felice di proseguire la strada intrapresa ovunque possibile.
Nonostante la necessità di accrescere le sue conoscenze confrontandosi con la comunità scientifica internazionale, il suo desiderio più grande tuttavia sarebbe quello di tornare nella sua terra. Intanto, si gode la gioia di far parte della maratona Telethon e di un gruppo di giovani ricercatori che rappresentano certamente il domani della scienza italiana.

Salvatore Taverniti

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