Il consigliere regionale Arturo Bova sollecita la pulizia del lungomare, il comune interviene

Trovandosi a percorrere il tratto di strada adiacente al lungomare di Squillace che conduce alla vicina Copanello e trovandolo in condizioni pietose per la presenza di erbacce alte e pericolose, il consigliere regionale Arturo Bova, presidente della commissione antindrangheta, ha lanciato l’allarme, sollecitando le istituzioni interessate a provvedere alla manutenzione.
Bova ha trovato la disponibilità dei sindaco di Amaroni e di Vallefiorita, Gino Ruggiero e Salvatore Megna, a contribuire alla spesa. «Qualche sindaco, invece – informa il consigliere – ha declinato il mio invito, non perché non comprende la problematica, ma perché ritiene ingiusto gravare i propri cittadini anche di un minimo sforzo, visto che il Comune di Squillace fa pagare il parcheggio ed introita anche la tassa di soggiorno.
Solo questa ultima porta nelle case comunali decine e decine di migliaia di euro. Verrebbe da chiedersi: dove sono destinati e come vengono utilizzati i lauti introiti economici del ticket di parcheggio e della tassa di soggiorno?». Bova ha anche contattato una ditta in possesso di attrezzatura idonea per il lavoro da farsi. «Con la cifra irrisoria di  500 euro – afferma – si poteva pulire tutto il tratto di strada che dal resort Sunbeach di Squillace porta a Copanello di Staletti.
Alcune persone mi avevano persino dato la loro disponibilità a contribuire con una offerta. Tutto ciò è stato comunicato al sindaco di Squillace dai miei collaboratori. L’ultima comunicazione che mi è pervenuta da Squillace è che il sindaco è molto perplesso sulla procedura da me suggerita, e non so bene quali irregolarità ravvisi nella stessa.
Mi ha mandato a dire che forse l’intervento lo farà lui. Bene, mi auguro sia così, perché non saprei trovare una spiegazione ad un diniego di collaborazione, dopo tanta inerzia assolutamente ingiustificabile. Forse qualcuno dimentica che l’estate sta passando e quel tratto di costa ionica meraviglioso è stato ancora una volta maltrattato e umiliato.
Ho ancora negli occhi i cassonetti della spazzatura stracolmi e fetidi in piena estate. Ovviamente chiederò ulteriori lumi e, ove non si intervenisse, visto che la soluzione è stata messa su un piatto d’argento, mi rivolgerò al Prefetto di Catanzaro affinché attivi i poteri sostitutivi».
Salvatore Taverniti

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