Il commissario prefettizio Giuseppe Belpanno ha approvato il riequilibrio di bilancio

Il commissario prefettizio del Comune di Squillace, Giuseppe Belpanno, ha approvato il riequilibrio finanziario. Con i poteri del consiglio comunale, in pratica, il commissario ha provveduto ad approvare la delibera non licenziata nei termini dall’assemblea poi sospesa dal provvedimento del prefetto di Catanzaro.
Sette consiglieri su tredici, infatti, avevano bocciato il riequilibrio, determinando l’avvio della procedura di scioglimento del consiglio. Esulta ora l’ex sindaco Pasquale Muccari, secondo il quale il commissario ha approvato il documento contabile «tale e quale a quello da me portato in consiglio comunale e bocciato dal “gruppo dei sette”».
Muccari sostiene che «il mio riequilibrio di bilancio, così come approvato anche dal commissario, contiene pure le transazioni da me avviate e che hanno portato al dimezzamento di alcuni debiti fuori bilancio, in particolare quella dell’impresa Ica, la quale ha eseguito lavori al municipio non pagati dalla precedente amministrazione.
Ma la cosa più importante, a mio parere, è che il dottor Belpanno, con la riproposizione del mio riequilibrio, ha definitivamente smentito i rilievi formulati dall’ex consigliere di opposizione, Franco Scicchitano, circa la gestione delle tariffe per i rifiuti solidi urbani.
Questo significa che la posizione assunta dallo stesso era infondata e che, al contrario, la gestione del servizio da me portata avanti viene oggi confermata come legittima e trasparente». Il bilancio di previsione 2018 era stato approvato regolarmente nel mese di marzo.
Il servizio finanziario del comune ha provveduto ad effettuare la verifica generale delle voci di entrata e di spesa, compreso il fondo di riserva e il fondo di cassa, al fine di assicurare il mantenimento degli equilibri per la copertura delle spese correnti e in cono capitale e il rispetto degli obiettivi del pareggio di bilancio.
E’ emerso, inoltre, che sussistono debiti fuori bilancio riconoscibili per circa 11 mila e 700 euro e debiti in corso di istruttoria e di quantificazione.

Salvatore Taverniti

Lascia un commento