Il cancelliere

cancelliere Adele Pelaggi seppia

Prof. donna Adele Pelaggi

PROCESSO AL GENERALE  GUGLIELMO PEPE

  In nome di S. M. R. Ferdinando II, per grazia di Dio Re del Regno delle Due Sicilie, di Gerusalemme, Gran Principe Ereditario di Toscana, Duca di Parma, Piacenza e Castro,  il Procuratore del Re, don Ulderico Nisticò di San Luca, Commendatore del Sacro Militare Ordine Costantiniano di san Giorgio,

accusa

il generale don Guglielmo Pepe dei seguenti reati:

Ø     Avere nel 1799 espresso attiva adesione alla cosiddetta Repubblica Partenopea costituita dagli occupanti francesi e aver combattuto contro l’Armata Cristiana e Reale di S. E. il cardinale Fabrizio Ruffo, Vicario di S. M. Ferdinando IV.

Ø     Aver militato in qualità di ufficiale sotto le insegne dei sedicenti re Giuseppe Buonaparte e Gioacchino Napoleone Murat. Detti due reati, per quanto esecrandi, sono tuttavia da considerarsi coperti dagli effetti della Convenzione di Casa Lanza del 1815.

Ø     Avere, nel giugno del 1820, nella qualità di generale comandante la divisione di Salerno, preso il comando di insorti contro S. M. R. Ferdinando I, e alla loro testa aver marciato ostilmente contro la capitale del Regno allo scopo di imporre a S. M. R. di mutare i Suoi indirizzi politici.

Ø     Avere condotto, nel seguente 1821, delle truppe da lui comandate contro l’esercito di S. M. I. e R. l’Imperatore d’Austria che riconduceva in patria S. M. R. Ferdinando I, e questo non solo in spregio della Persona di S. M. R., ma anche degli ordini dello stesso Governo provvisorio del Regno.

Ø     Avere, nel 1848, espresso esplicito rifiuto di obbedienza all’ordine di S. M. R. Ferdinando II di ricondurre le truppe lui affidate dalla Lombardia nel Regno; e, dopo il rientro di queste, essersi portato a comandare truppe straniere nella città di Venezia in armi contro S. M. I. e R. Francesco Giuseppe d’Austria.

Ø      Avere trascorso alcuni anni negli Stati del Re di Sardegna, nemico di S. M. R., unendosi al coro delle calunnie contro il Regno e il popolo delle Due Sicilie, i cui effetti funesti tuttora perdurano.

 

Squillace 19 agosto 2002

 

 

 

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