Ha tentato di impiccarsi un marocchino ospite della casa famiglia di Città solidale

Tentato suicidio ieri mattina (lunedì), in pieno centro storico, a Squillace. Un uomo di origine marocchina, di 54 anni, ex operaio, ospite di una casa famiglia, ubicata a pochi metri da piazza Vescovado, ha cercato di togliersi la vita, impiccandosi ad un albero che si trova nel cortile della stessa struttura protetta. In particolare, intorno alle 7.30, l’uomo ha tentato il suicidio mettendosi una corda intorno al collo, dopo aver legato l’altro capo ad un ramo dell’albero.
La scena è stata notata dagli operatori socio-sanitari della casa d’accoglienza che, accorsi nel cortile, hanno dissuaso l’uomo dall’insano intento, dopo averlo afferrato dalla gambe, e hanno fatto intervenire forze dell’ordine e soccorsi.
Sul posto si sono portati i carabinieri della stazione di Squillace e della Compagnia di Girifalco, agli ordini rispettivamente del luogotenente Antonio De Nardo e del capitano Silvio M. Ponzio e gli uomini della Polizia Locale (il comandante Franco Polito e il vice Pino Merenda). Il marocchino è stato trasportato poi in ospedale con un’ambulanza del Suem 118, in uno stato di forte depressione e di alterazione alcolica.
Dopo un breve periodo di permanenza nella casa d’accoglienza squillacese, l’uomo nella giornata di ieri avrebbe dovuto essere trasferito a Mesoraca, in affidamento ai servizi sociali. Pur essendo senza fissa dimora, l’immigrato risulta residente, infatti, nel centro del Crotonese, dove alcuni anni fa ha sposato una donna del luogo, poi deceduta, da cui ha avuto un figlio che si trova in Francia con la nonna paterna e dove risiedono gli undici fratelli dell’uomo.
Proprio la recente scomparsa della moglie e le conseguenti difficoltà economiche avrebbero fatto cadere l’uomo, che si trova in Italia da circa 27 anni, in uno stato di profondo sconforto culminato ieri con il tentativo di farla finita, fortunatamente scongiurato in tempo.

Salvatore Taverniti

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