Fp Cgil e Cisl Fp a Muccari: i fondi appartengono, per contratto e per legge, ai dipendenti e non c’entra il dissesto

“Disconnesso dalla realtà nella quale vive e nella quale vivono i dipendenti dell’amministrazione comunale che governa”

Prosegue la diatriba tra le segreterie territoriali della Fp Cgil e Cisl Fp, da una parte, e il sindaco di Squillace, Pasquale Muccari, dall’altra. I sindacati avevano rilevato che dal mese di novembre 2016 il Comune non dà seguito all’ipotesi di contratto decentrato relativo agli anni 2015 e 2016 in favore dei suoi dipendenti. Muccari ha opposto una serie di argomentazioni che ora Bruno Talarico (Fp Cgil) e Tommaso Scozzafava (Cisl Fp) contestano duramente.
«Quando il primo cittadino di Squillace – affermano in una nota – esordisce dicendo: “non regalerò soldi ai dipendenti”, non solo fa becero populismo, ma dovrebbe avere quanto meno  la modestia di documentarsi per sapere di cosa si sta parlando per non apparire disconnesso dalla realtà nella quale vive e nella quale vivono i dipendenti dell’amministrazione comunale che governa».
«Il sindaco – prosegue la nota – fa riferimento all’indennità di risultato di posizioni organizzative, argomento mai portato all’attenzione del Prefetto di Catanzaro, perché non oggetto della contrattazione decentrata, ma finanziato direttamente con fondi a carico del bilancio dell’ente; ed infatti, se avesse avuto la correttezza istituzionale di essere presente e non disertare l’incontro, ne avrebbe constatato la veridicità.
Per quanto riguarda, al contrario, l’istituto delle progressioni economiche orizzontali, il sindaco e i suoi collaboratori dovrebbero sapere che sta parlando di fondi che appartengono, per contratto e per legge, ai dipendenti e che un uso diverso li porterebbe, automaticamente, davanti alla Corte dei Conti. La domanda, semmai, è: “la mia amministrazione ha dato l’indirizzo ad applicare l’istituto delle progressioni economiche orizzontali?”
Nel caso negativo, deve dare direttive ed istruzioni al presidente della delegazione trattante a non utilizzare questo istituto sapendo che, comunque, i soldi non utilizzati non rappresentano un’economia di spesa, ma vanno utilizzati in altri istituti previsti dal contratto nazionale collettivo di lavoro, e a nulla vale il richiamo sul fatto di essere un ente in dissesto.
Ai cittadini non spiega che il portare in contenzioso la questione dei mancati contratti decentrati porterà ulteriori aggravi alle casse comunali». 

Salvatore Taverniti 

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