Danni per il maltempo e le forti raffiche di vento

Durante l’ultima ondata di maltempo, a metà gennaio, a Squillace il vento non ha causato solo danni agli alberi e ai pali dell’illuminazione pubblica. In una zona del centro storico, sulla strada si sono abbattuti e spezzati anche pannelli di eternit. Parte della copertura d’amianto di un edificio, attualmente disabitato, situato in via Giovanni Elli, infatti, è stata asportata dal forte vento e si è dispersa nella zona circostante. Una situazione di pericolo, come segnalano alcuni cittadini che abitano in quella zona e che lamentano da anni la presenza dell’eternit e la mancanza di interventi adeguati.Il
maltempo e il forte vento ha fatto il resto, scoperchiando una parte del tetto e facendo cadere i frammenti di amianto, che, sempre secondo quanto reso noto dai residenti, sono stati rimossi solo lunedì scorso, a distanza di una dozzina di giorni dall’evento atmosferico. Ieri, uno dei cittadini che abita in via Elli ha nuovamente segnalato al Comune la situazione di pericolo, incassando la promessa che saranno informate le autorità sanitarie provinciali per i provvedimenti conseguenti.
«Altri pannelli sono ancora sul tetto di quella abitazione – spiega il cittadino – e sono pericolanti, in quanto non solo possono venire giù con il vento, ma si sbriciolano in particelle e polveri sottili circolanti nell’aria, con conseguenti danni per la salute.
C’è pericolo anche per la caduta di tegole, in quanto ce ne sono molte instabili». Circa sette anni fa, l’amministrazione comunale di Squillace aveva emanato un’ordinanza per l’avvio del censimento obbligatorio dell’amianto, necessario per la mappatura e per gli atti successivi della Regione.
L’ordinanza era indirizzata a tutti i proprietari di immobili con coperture in lastre di cemento amianto o nei quali siano presenti materiali e prodotti contenenti amianto libero o in matrice friabile, nonché ai titolari o legali rappresentanti di unità produttive o altro, al fine di provvedere ad effettuare il censimento degli stessi.
Le schede del censimento pervenute sono state poi trasmesse all’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro per il prosieguo dell’iter di competenza.

Salvatore Taverniti

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