Comune: La maggioranza non trova i numeri per approvare un debito fuori bilancio

Il riconoscimento di un debito fuori bilancio fa traballare la maggioranza. E’ accaduto sabato 8 ottobre, in consiglio comunale a Squillace. Dopo aver preso atto della nomina del nuovo revisore dei conti, nella persona della ragioniera Floridia Anna Avolio, il consesso civico era chiamato al riconoscimento di un debito prodotto dall’amministrazione precedente, ma la pratica non è passata: i consiglieri dell’opposizione, al completo, erano in sei, mentre il gruppo di maggioranza contava solo cinque consiglieri, in quanto due erano assenti per malattia.
Il sindaco Pasquale Muccari, dunque, trovandosi in minoranza, ha dovuto registrare la bocciatura della pratica. «Un fatto politico – ha rilevato il consigliere di opposizione Enzo Lioi – non di poco conto. I lavori consiliari, peraltro, oggi si possono tenere regolarmente perché siamo noi della minoranza a garantire il numero legale».
Contrario anche il voto del consigliere Domenico Passafaro, ma solo per motivi tecnici, poi chiariti dall’assessore ai Lavori pubblici Gregorio Talotta, che è anche il responsabile dell’ufficio competente.
Il vicesindaco Stefano Carabetta ha aggiunto che la mancata approvazione del debito potrebbe far lievitare la cifra da pagare se la ditta creditrice ricorresse in giudizio. «Un debito fuori bilancio – ha sottolineato, dal canto suo, il consigliere Ruggero Mauro – viene presentato senza una maggioranza, riversando su di noi la responsabilità del suo riconoscimento. Già vi garantiamo la validità della seduta, non potete pretendere il nostro voto favorevole: il sindaco avrebbe dovuto ritirare la pratica».
Il consigliere Franco Scicchitano ha sostenuto di avere sempre assicurato, come gruppo, il contributo positivo e il voto favorevole su argomenti in cui c’è stato il coinvolgimento dell’opposizione. «Ma si è voluto portare ugualmente all’esame del consiglio la pratica – ha aggiunto – pur sapendo che la maggioranza era minoritaria».
Critico il sindaco Muccari, il quale ha messo in risalto che «la minoranza, respingendo il riconoscimento del debito, porrà la ditta nelle condizioni di adire le vie legali.
E’ la solita opposizione del tanto peggio, tanto meglio. Solo che questa volta probabilmente, nel momento in cui ci sarà una sentenza che passerà in giudicato, il debito fuori bilancio dovrà essere per forza riconosciuto e, quindi, la magistratura contabile chiederà il conto a chi lo ha prodotto».

Salvatore Taverniti

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