Dopo l’incendio del Lido Ulisse, iniziano i lavori di bonifica

Cominciati a Squillace Lido i lavori di messa in sicurezza della zona di pertinenza del “Lido Ulisse”, distrutto da un incendio verificatosi nella notte del 3 maggio scorso.
Il proprietario dello stabilimento, Franco Paonessa, ha ricevuto l’ordinanza del sindaco in tal senso ed ha incaricato una ditta per la rimozione di tutto il materiale. «Lo stiamo facendo – afferma Paonessa – seguendo la legge.
Abbiamo già diviso i vari rifiuti, che saranno smaltiti da una ditta speciale. Oltre al danno, la beffa, perché bonificare tutta l’area ha un costo alto».
Naturalmente l’intenzione di Paonessa è di riuscire a ripartire, a rifare tutto come prima. «Certo – sottolinea – come prima, perché se volessi fare qualcosa di diverso c’è da scontrarsi con la burocrazia, ma occorrono in ogni caso tanti soldi». Ed ecco, dunque, che è partita in questi giorni la campagna “L’ombrellone della solidarietà”. Se non si riuscirà per la stagione estiva a rimettere in piedi lo stabilimento balneare, nell’area di propria pertinenza Paonessa piazzerà gli ombrelloni, che ognuno potrà prenotare versando un contributo solidale su un conto specifico, volto alla raccolta fondi per rilanciare l’azienda.
«Sì chiama crowdfunding – aggiunge – e si dà un piccolo contributo per sostenere un progetto nuovo e una volta che il tutto sarà realizzato, si può usufruire presso l’attività aperta della cifra “donata”. Chiarisco subito che non si tratta di una donazione a fondo perduto, ma di un versamento che poi ognuno avrà il diritto di spendere usufruendo dei nostri servizi».
Anche questo è un modo per dire “no” all’inciviltà e “sì” ad un mondo più bello e pulito. Sull’incendio sono in corso le indagini dei carabinieri. Il 13 maggio scorso il comitato “Squillace non si piega” ha inscenato una manifestazione, per le vie del quartiere Lido, di indignazione popolare contro gli episodi incendiari registratisi nella zona negli ultimi tempi. In quella occasione Paonessa ha rimarcato di avere «bisogno di ripartire: lo devo fare per me, per la mia famiglia, i dipendenti, i clienti, ma anche perché lo Stato non esca sconfitto da questa triste vicenda», chiedendo l’ottenimento immediato, anche in deroga, di tutte le autorizzazioni.

Salvatore Taverniti 

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