Il BENE COMUNE può diventare progetto?

A Squillace prosegue con successo il percorso in cui sono coinvolti molti ex  amministratori comunali per sostenere una progettazione dal basso, condivisa con le istituzioni. L’on.le Arturo Bova entusiasta del percorso avviato.

Su iniziativa dell’associazione Progetto Impegno Sociale (Pr.I.So.) si è tenuto mercoledì 4 gennaio il secondo appuntamento sui temi del bene comunee sul ruolo dei cittadini nel miglioramento delle condizioni di vita dei territori.
I lavori moderati dal presidente dell’associazione, Domenico Talotta, sono stati aperti da una relazione del direttore della Pr.I.So, il sociologo Franco Caccia, il quale ha richiamato la necessità , specie in un periodo di profonde trasformazioni culturali ed economiche,  di sperimentare nuovi approcci alla programmazione e gestione dei territori. “In quest’ottica il ruolo dei cittadini, ha rimarcato il sociologo, diventerà sempre più centrale per  una sana crescita delle comunità. Bisogna però recuperare momenti e spazi in cui i cittadini tornino a fare-insieme”.
Con la  condivisione di esperienze, piuttosto che con gli appelli, si costruisce il senso di appartenenza e la voglia di fare qualcosa di utile per la comunità. Il dibattito scaturito è stato quanto mai articolato e partecipato.
Il consigliere comunale Ruggero Mauro ha centrato l’attenzione su un bene pubblico di Squillace, come il centro servizi per l’artigianato, da anni completato e mai utilizzato e per il quale si potrebbe   pensare ad una diversa destinazione al servizio della collettività.
Giuseppe Mercurio, già sindaco di Squillace, ha rimarcato la necessità di ricostruire il patto sociale tra i cittadini in modo da recuperare rapporti e relazioni umane basate sulla fiducia e sulla collaborazione reciproca.
Luca Occhionorelli, già amministratore comunale di Squillace, ha evidenziato la necessità di operare in stretta collaborazione con i comuni limitrofi anche  un apposito consorzio.
Il consigliere comunale Franco Scicchitano ha osservato come i tanti impegni a cui sono  chiamati i comuni suggeriscono una maggiore condivisione nelle scelte per il bene della collettività .  Enzo Zofrea, presidente della coop Sereno millennio, ha riproposto l’idea dell’albergo diffuso attraverso la qualificazione delle case sfitte  presenti nel borgo antico.
Di turismo e delle potenzialità di Squillace per ospitare eventi pubblici e privati ha parlato anche Sardo Bruzzese, ex amministratore comunale  ed operatore economico. Il dirigente scolastico, Luigi Macrì ha portato all’attenzione le potenzialità derivanti dalla formazione per gli adulti, sostenuta anche economicamente dall’unione europea. Sandro Mauro, referente locale di azione nazionale , ha invece richiamato la necessità di fare fronte comune sul delicato tema della presenza della criminalità. La presidente della pro-loco, Aurelia Lioi, già assessore comunale al turismo,  ha evidenziato il ruolo positivo svolto delle associazioni operanti a Squillace nei cui confronti la locale amministrazione dovrebbe avere una particolare cura.
Al dibattito ha partecipato anche il presidente del consiglio comunale , Paolo Mercurio, che ha evidenziato il freno allo sviluppo esercitato dalla burocrazia , specie quella regionale.
Il sindaco, Pasquale Muccari, è ritornato sui temi dei vincoli del bilancio, particolarmente stringenti per un comune in fase di dissesto. “Abbiamo difficoltà a garantire anche l’ordinario ed anche per queste motivazioni siamo particolarmente attenti ad ogni nuova opportunità disponibile”. Le tante sollecitazioni hanno stimolato il consigliere regionale, on.le Arturo Bova, il quale nel ribadire la portata innovativa avviata a Squillace, si è impegnato a dare il suo contributo di consigliere regionale de territorio per il sostegno a progettualità di qualità.  Secondo Bova “il rilancio di un comune come Squillace porterà inevitabilmente ricadute positive per l’intero comprensorio,  come del resto è avvenuto per oltre un cinquantennio.
L’esperienza promossa dall’associazione Pr.I.So. secondo Artuto Bova  acquista un particolare valore anche per chi opera in politica ed avverte l’esigenza di valorizzare ogni forma di confronto e di condivisone con i cittadini .
Quella avviata a Squillace , ha concluso l’on.le Bova  è una felice sperimentazione che sono certo porterà a risultati positivi e sarà da stimolo anche per altri territori della regione Calabria.

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