Alle porte del municipio sembra bussare il commissario “ad acta”

Alle porte del Municipio di Squillace sta per bussare il commissario “ad acta” per la gestione finanziaria del comune. Almeno questo si evince dalla relazione di inizio mandato del nuovo sindaco Pasquale Muccari, il quale, in verità, già da qualche settimana, afferma di essere incapace a redigere il nuovo bilancio di previsione per tutta una serie di motivi: gravissima situazione finanziaria,  avvio della procedura di riequilibrio pluriennale da parte dell’amministrazione precedente, forte esposizione debitoria (3,5 milioni di euro, di cui più di due fuori bilancio).
Per Muccari, «la maturata difficoltà di cassa ha anche reso impossibile onorare molte fatture di prestazione Tanti sono i debiti, di cui parla il sindaco, verso Enel, Omnia, Sorical, Soteco e rifiuti urbani, oltre alla soccombenza in un lodo arbitrale (vicenda campo sportivo di Squillace Lido), alla revoca del finanziamento per la raccolta differenziata dei rifiuti, non avendo l’amministrazione raggiunto gli obiettivi previsti, agli onorari di alcuni professionisti per varie prestazioni.

Poi c’è l’alienazione delle case popolari che non potrà realizzare l’incasso previsto nel piano di riequilibrio; il responsabile dell’ufficio di ragioneria ha comunicato la difficoltà alla elaborazione del bilancio di previsione 2014, per un disavanzo tra entrate e spese di oltre 200 mila euro; molte delibere di giunta non sono state perfezionate dai relativi contratti, né da copertura finanziaria; ed inoltre, il responsabile dell’ufficio di ragioneria ha evidenziato la mancanza di copertura in bilancio di spese necessarie al funzionamento di servizi essenziali; mentre il responsabile degli affari generali ha comunicato di non poter procedere all’attivazione delle procedure di gara per l’affidamento del servizio “funzioni sociali” per conto dell’associazione comunale “Golfo che unisce”, di cui Squillace è capofila».
Per via di questa situazione, sempre secondo Muccari, non si potrà avviare la delegazione comunale di Squillace e soprattutto mantenere l’ufficio del giudice di pace, che andrà irrimediabilmente perso. Una dichiarazione di resa, dopo circa tre mesi dall’insediamento della nuova amministrazione?
Sembra così, ma Muccari sostiene che «pur nel quadro di grave crisi, porteremo a termine il programma elettorale e ci impegneremo per una puntuale politica di risanamento». La “chicca” finale, però, non lascia spazio all’ottimismo: «è obbligatorio il ricorso all’art. 244 del Tuel (cioè dichiarazione di dissesto finanziario, ndc), come da parere del segretario comunale alla luce della relazione del responsabile del settore» e «la pressione fiscale che l’ente dovrà esercitare sarà sicuramente elevata». Futuro incerto, dunque, per la popolazione di Squillace.

Salvatore Taverniti 

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